Il brutto e poco elegante soprannome Bruno "Ceres" gli era stato dato da alcuni tifosi per qualche serata di troppo nella sua prima esperienza romana. Bruno Peres lo sapeva, gli dispiaceva, ma se ne era fatto una ragione. Quando poi però qualche giorno fa l'account ufficiale del marchio di birra, spesso molto attivo e dissacrante sui social, ha pubblicato una sua foto con la maglia della Roma giocando con la somiglianza del cognome dell'esterno accostandolo a un prodotto del marchio danese, la cosa è andata oltre. I tifosi si sono infuriati e lo hanno fatto presente sui social in tutti i modi, la società giallorossa e il giocatore sono invece rimasti ufficialmente in silenzio, ma si sono mossi dietro le quinte per tutelare la loro immagine.
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Il profilo ufficiale della Ceres, stamattina, si è così scusato su Twitter: "Porgiamo le nostre più sincere scuse alla As Roma Spa, alla Soccer Sas di Brand Management Srl (licenziataria del marchio, ndr) e a Bruno Da Silva Peres per il contenuto del tweet del 20 luglio che, contrariamente alle nostre intenzioni, è risultato inopportuno; nonché per l'utilizzo non autorizzato dell'immagine, dei marchi dei segni distintivi AsRoma, oltre che dell'immagine del suo calciatore. Manifestiamo grande rispetto per la squadra e per lo sportivo". Parole che mettono la parola fine al caso. Adesso il giocatore brasiliano può tornare a dedicarsi al suo momento d’oro: i romanisti gli vogliono bene, per Fonseca è ormai un titolare e ieri è arrivata anche la sua prima doppietta italiana.
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