Paolo Di Canio fu diffamato da Lotito. Il patron biancoceleste condannato a pagare 30.000 euro. A stabilirlo, a dieci anni di distanza, è il Tribunale ordinario di Terni, sezione civile, che ha condannato il presidente della Lazio, a risarcire l' ex capitano dei biancocelesti, rientrato nella capitale nel 2004. La vicenda è legata alle frasi rivolte da Lotito all' ex attaccante in un programma televisivo del 13 marzo 2011, una storia che ha avuto anche un trascorso penale. Nel corso della trasmissione Di Canio, che all'epoca era opinionista di Mediaset, durante un pesante contraddittorio in diretta aveva definito esagerata la cifra pagata dalla società per il giocatore (anche ex viola) Mauro Zarate, 37 milioni di euro (22 per il cartellino e 15 di commissione disse l' ex giocatore). Lotito rispose così: "Lei dice cose totalmente false., pensi a fare il giocatore e a non parlare di analisi economiche, visto che non è informato e non sa quello che dice". Frasi ritenute diffamatorie da Di Canio che querelò Lotito. In primo grado, a maggio 2015, il patron laziale fu assolto, ma la sentenza venne impugnata dalla Procura generale e dallo stesso Di Canio. Della vicenda se ne occupò la Corte di Appello di Perugia, riformando la decisione di primo grado e, riqualificando il fatto come ingiuria, assolvendo Lotito, perché il fatto non era più previsto dalla legge come reato. L' ex giocatore, a quel punto si rivolse al giudice civile per ottenere il risarcimento del danno. E ieri ha ottenuta la sua vittoria e piccola rivalsa nei confronti di Lotito.
Viola News
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