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Galli duro: “Il nostro calcio è malato. In ogni club una quota di italiani”

Galli duro: “Il nostro calcio è malato. In ogni club una quota di italiani” - immagine 1
Come risollevare le sorti del calcio italiano? L'analisi dura dell'ex viola, Giovanni Galli al Tirreno
Redazione VN

L'ex portiere viola, Giovanni Galli racconta così la sua amarezza per le sorti del calcio italiano:

Il nostro calcio è malato. Non esiste coerenza. Da vertici solidi il calcio italiano deve ripartire. Servono linee guida funzionali a tutela del calcio. Da fine 2023, in Italia, lo sport è diventato parte integrante della costituzione. L'articolo 33 ne sottolinea l'importanza educativa, sociale e di promozione al benessere comune. Ho paura che Ministro dello Sport, Federazione e Lega non stiano remando nella solita direzione. Paradossalmente, questa entrata diretta come principio della Costituzione, ha dato a questi enti ancora più potere. Gravina deve farsi valere. Nei club devono giocare obbligatoriamente una certa quota di giocatori italiani. Come possono emergere talenti se non così? I ragazzi fanno presto a finire nel dimenticatoio. Spalletti ha provato a rimettere la barca nella giusta direzione. E' un meticoloso, ma ha commesso diversi errori. Gli serve tempo. Sono convinto che sui 50 milioni di allenatori italiani, almeno il 90% avrebbe preso le sue stesse scelte per le convocazioni.

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