Vicino a Parigi, più precisamente a Saint Ouen sur Seine, è stata inaugurata la Rue Socrates, in onore della leggenda brasiliana
Saint Ouen sur Seine è quasi Parigi. È il primo comune a nord della Ville Lumiere, da Montmartre ci arrivi a piedi in mezz’ora e se c’è bel tempo è anche una passeggiata gradevole perché la prima cosa che vedi appena esci dai confini della capitale è il mercato delle pulci, uno dei più caratteristici d’Europa, dove puoi trovare mobili a zampa di leone, divise originali di soldati della seconda guerra mondiale e videogiochi d’antiquariato ancora funzionanti. Tra qualche mese non sarà così strano trovarci anche qualche atleta, non in vendita ma a spasso: a Saint Ouen sorgerà la sede del villaggio olimpico di Parigi 2024, una città nella città destinata a ospitare 14.500 atleti olimpici e 9.000 paralimpici e poi a diventare un quartiere nuovo ed ecosostenibile con 2.800 appartamenti, scuole e parchi. Tutto bello, come scrive La Gazzetta dello Sport, però quando crei un posto nuovo crei anche delle strade, e alle strade devi dare un nome. E così pochi giorni fa davanti a centinaia di persone hanno inaugurato Rue Socrates. C’erano tutti: l’ambasciatore brasiliano in Francia, il ministro dello sport, il sindaco, i figli della leggenda del Corinthians scomparsa a soli 57 anni nel 2011, con un passato indelebile anche alla Fiorentina, giornalisti arrivati per l’occasione dal Brasile. E ovviamente l’unica persona che non poteva mancare: Raì, fratello minore di Socrates, lento e bello come un tramonto ai Tropici, che ha fatto divertire e vincere il Psg negli anni 90 mandando in porta Weah e Ginola.
Ma perché Rue Socrates?
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Non l’hanno fatta a Belem, dove nacque 70 anni fa, e nemmeno a San Paolo, a Parigi invece sì. L’ha spiegato l’assessore al patrimonio olimpico Christophe Disic: