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Gomez a cuore aperto: “Montella dubitava del mio infortunio. Ho pianto tanto”

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Gli struggenti ricordi di Mario Gomez: "Le persone sono sempre state incredibili con me, un dolore non averle potute ripagare"
Redazione VN

Vi proponiamo qualche altro passaggio, veramente struggente, dell'intervista rilasciata da Mario Gomez a Ultimo Uomo (QUI LA PRIMA PARTE). L'attaccante tedesco racconta quanto abbia sofferto, psicologicamente e fisicamente, in quei due anni alla Fiorentina.

Sull'infortunio

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Nessuno riusciva a capire cosa avessi. Ci ho messo sei mesi a recuperare per un problema per cui di solito ci vogliono sei settimane. È stato pazzesco: sono stato visitato una cosa come dieci medici diversi e nessuno riusciva ad individuare il problema. Alla fine sono stati i medici di Francesco Totti, a Roma, a scoprire cosa avessi. A quel punto ho iniziato la riabilitazione da zero. Ho avuto anche un sacco di problemi tra le varie riabilitazioni. Provavo dolore ma nessuno riusciva a capire quale fosse il problema. Alla fine hanno smesso di credere che fossi infortunato, persino l’allenatore aveva dei dubbi. Con Vincenzo [Montella] ho avuto una grande amicizia ma in quel momento ho iniziato a dubitare di lui perché non credeva davvero che fossi infortunato. E in questa piccola cosa potevi sentire che la fiducia si era incrinata.


Sui rimpianti

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Mi fa ancora male pensare di non essere riuscito a dare alla Fiorentina ciò che avrei voluto, è l’unico club in cui non sono riuscito a mostrare il mio vero potenziale. Sono riuscito a recuperare solo quando mi ero già trasferito in un altro club, perché a quel punto non avevo più la pressione di tornare e ho potuto ricominciare da capo. Nella Fiorentina non ho avuto il tempo per farlo. Io e mia moglie abbiamo pianto nel nostro appartamento quando abbiamo lasciato Firenze. È stato un momento super intenso. Io ero infortunato, le aspettative erano alle stelle, la famiglia della Valle aveva investito un sacco di soldi su di me, e io non ero stato in grado di restituire niente. È stato doloroso per questo ma anche perché ho lasciato tanti amici lì… ce l’ho ancora. Le persone sono sempre state incredibili con me. E questo è ciò che ha reso la mia esperienza così dolorosa: loro mi trasmettevano così tanta passione e io non potevo restituirgliela.