L'ex centrocampista di Fiorentina e Verona Antonio Di Gennaro, oggi apprezzato opinionista e commentatore tecnico delle partite, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport ripercorrendo la propria carriera: questi i passaggi in chiave Fiorentina.


La Gazzetta dello Sport
Di Gennaro: “Non me ne voglia Federico, ma Enrico Chiesa era di un altro livello”
Alla Fiorentina andai a 9 anni con mio padre. Troppo presto, mi dissero, tornate tra un anno. Comunque sì, iniziai dalla Viola. Dai 10 anni fino ai 22, con l’esordio a 18 anni contro la Juventus, al posto dell’unico 10, che era Giancarlo. Dualismo? Ma no, più che altro fu creato dall’allenatore di allora, Carosi. Io feci subito una doppietta al Napoli, gol al Verona, convocato in Under 21. Ma lui non mi faceva giocare sempre titolare. Nell’estate dell’80 chiesi di andar via. Mi prese il Perugia, penalizzato di 5 punti per il calcioscommesse dell’anno prima. Per me tappa decisiva per crescere, purtroppo retrocedemmo.
Verona grazie a Tito Corsi
Quell’estate mi chiama Mazzone, che mi aveva fatto esordire in viola e voleva portarmi ad Ascoli. Mi dice di non firmare con nessuno. Vado in vacanza in Sardegna, aspetto 8-9 giorni e nessuno si fa vivo. Al che mi chiama il d.s. della Fiorentina, allora Tito Corsi, e mi fa: “Guarda, senti a me, vai a Verona, adesso hanno cambiato tutto, è arrivato Bagnoli e vogliono fare grandi cose”. È stata la mia fortuna.
Il ritorno a Firenze dopo il ritiro
—Ritorno a Firenze, studio a Coverciano, alleno due anni gli Allievi viola: avevo Niccolò Galli, sarebbe diventato un grande giocatore. Poi Moreno Roggi, che era stato il mio procuratore, va in Turchia per prendere la procura di Emre. E invece torna con Terim. Che aveva bisogno di un secondo. Cecchi Gori ci faceva la guerra, ma stampa e tifosi erano con noi. L’Imperatore faceva un calcio diverso, decollammo: per 4-5 mesi, un calcio meraviglioso, i giocatori si divertivano. Rui Costa, Di Livio, un Chiesa straordinario: non me ne voglia Federico, ma il padre era di un altro livello, mai visto nessuno calciare così con destro e sinistro. L’apoteosi: Fiorentina-Milan 4-0. Lì i primi agganci con i rossoneri. Noi ci dimettemmo a fine febbraio. Però Terim non aveva ancora firmato con il Milan, firmammo a giugno. Restammo solo 5 mesi, esonerati il 5 novembre 2002, ma in quei cinque mesi capii perché il Milan poi avrebbe vinto tutto...
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