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Bonaventura: “Con Vlahovic eravamo quarti. E a gennaio non arrivò uno come lui”

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L'ex viola parla anche dei tre anni vissuti al fianco di Italiano
Redazione VN

L'ex viola Giacomo Bonaventura, oggi all'Al-Shabab, ha rilasciato un'intervista ai colleghi di Cronache di Spogliatoio. Queste le sue parole:

Dopo aver perso la terza finale in due anni, non ce l’ho fatta a scendere in campo per l’ultima partita di campionato. A Italiano è bastato uno sguardo per capire che stavo a pezzi. Ormai ci capivamo al volo. Perdere la terza finale è stata dura, anche perché, quando vinci, entri nella storia di un club, il tuo nome è scritto lì per sempre. Così, invece, ti ricordano in modo diverso. A Padova giocavo a fianco di Italiano a centrocampo, e lui era già allenatore. Mi diceva: “Stai,” “Vai su,” “Vai là.” A Firenze mi sono divertito tantissimo con lui; abbiamo giocato un calcio che a me piace: divertente, sempre all'attacco, a pressare tutti. Se penso ai tre anni insieme, credo che ci sia mancata solo la finalizzazione. Se ricordate, con Vlahovic eravamo quarti. Poi sono arrivati buoni giocatori, ma nessun finalizzatore era al suo livello. Italiano è uno che ogni tanto va allo scontro, ma a me piace questo di lui: nel senso che, quando vai allo scontro, ne esce fuori qualcosa di meglio. Non porta rancore. Ci si chiarisce e finisce lì. La critica a volte fa male, ma in tante altre occasioni ti fa riflettere e pensare.