
In un'intervista toccante a Dazn, l’ex attaccante della Fiorentina Adriano si è raccontato: dal calcio alle difficoltà personali (LEGGI QUI) incontrate nel tempo. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
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In un'intervista toccante a Dazn, l’ex attaccante della Fiorentina Adriano si è raccontato: dal calcio alle difficoltà personali (LEGGI QUI) incontrate nel tempo. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
“Io sono nato lì, sono cresciuto con tutti. Loro sanno benissimo chi sono io. Nelle favelas non puoi andare lì a filmare con il telefono, è chiaro che così cerchi guai. Però se vai per vedere, per fare un’intervista, basta chiedere alla persona giusta. Non c’è problema. In Brasile la vita è difficile. I bambini sono abituati a vedere magari uno con la pistola o con un fucile. Lo sport è importante per cercare di mettergli in testa un’altra cosa”
"Me ne sono andato dall’Inter e sono tornato in Brasile perché mi mancava la mia famiglia, e dopo la morte di mio padre non avevo più la testa per poter giocare lì. È un avvenimento che mi ha ferito tanto. Mio padre ha sempre fatto tutto per la mia famiglia e non c’era più, sono rimasto io e, come uomo, dovevo aiutare i miei familiari perché loro avevano bisogno di me".
"Le persone non capiscono cosa sia la depressione, sembravo uguale e tutti, ma non era così. Ognuno ha il suo modo di gestire questa cosa, io ho avuto il mio. Ho fatto quello che sentivo nel cuore e nella testa. Non mi interessa di quello che pensa la gente, i mei amici e la mia famiglia erano con me in questa scelta. Futuro nel calcio? Gioco con i miei amici, ma non voglio stare dentro lo sport. Gioco anche per rendere le persone intorno a me felici e questo mi fa stare bene".
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