Dopo due anni di silenzio Roberto De Zerbi è tornato a parlare con la stampa italiana. Intervenuto al podcast Supernova, condotto da Alessandro Cattelan, il tecnico dell’Olympique Marsiglia ha spiegato il motivo del suo silenzio durato due anni e ha dato un'analisi piuttosto realista sulla situazione della nazionale in questo momento:


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De Zerbi denuncia: “Un giornalista famoso mi ha attaccato per colpire Adani”
“Sono rimasto coinvolto, senza volerlo, in una polemica tra il mio amico Lele Adani e alcuni giornalisti. Un cronista di primo piano – con cui poi ho chiarito – mi ha confidato di avermi attaccato solo per colpire Adani. Questo mi ha fatto male, perché siamo sì amici, ma siamo anche due persone distinte. Avrei potuto chiamare per chiarire, ma ho preferito il silenzio, anche di fronte alle cattiverie gratuite. È stata una scelta di dignità”
La nazionale ha un problema molto più profondo
Sulle difficoltà della nazionale l'ex tecnico del Sassuolo ha detto la sua: “Sento dire molte cose, ma io penso che il problema sia molto più profondo: facciamo fatica a produrre giocatori di un certo livello. È un dato di fatto. Non mi prendo il diritto di dire di chi sia la colpa, ma sicuramente non può ricadere solo sugli allenatori che si sono succeduti in panchina”.
Per il tecnico italiano, il confronto con il passato è impietoso: “Non siamo più nel tempo di Totti, Del Piero, Vieri o Inzaghi, quando il problema era scegliere chi lasciare fuori. Oggi quella ricchezza ce l’hanno Francia e Spagna. L’Italia ha comunque alcuni elementi validi come Barella, Bastoni, Tonali o Locatelli, ma nel complesso il livello si è abbassato. E non è solo questione tecnica: anche la mentalità è cambiata. Contro la Norvegia si è vista una squadra scarica, senza orgoglio. Preparare una partita così, a stagione appena finita, è complicato, ma il problema resta: manca il talento”.
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