Già nel prepartita era emerso il dissenso di San Siro a Ibrahimovic e alla società, ripresentato dopo la fine della partita col Genoa
Doveva essere una festa, è finita tra i fischi. Nel giorno delle celebrazioni per i 125 anni del Milan, San Siro applaude le leggende del passato rossonero, ma già nel prepartita aveva fischiato Zlatan Ibrahimovic, rappresentante della società, con uno striscione della Sud a sancire che quel vecchio Milan "non c'è più".
Il momento in cui lo stadio esplode però è il triplice fischio che sancisce lo 0-0 casalingo contro il Genoa, quando il coro "ci avete rotto il c..." si fonde con la contestazione alla squadra e non solo per una stagione ben al di sotto delle aspettative: i rossoneri quasi al giro di boa, dopo sedici giornate, sono ottavi in classifica. Il popolo rossonero ha fischiato sonoramente Paulo Fonseca e i propri giocatori e ha iniziato ad intonare cori contro tutti. “Noi non siamo americani”, “Questa società non ci merita” e infine “Ve ne andate o no?” alcune delle frasi più forti, a conferma del fatto che la pazienza del tifo milanista è esaurita. Certamente nei confronti della squadra e della sua guida tecnica, ma anche della proprietà statunitense di RedBird.