Sull'impatto a Firenze
—Diciamo che l'esperienza passata in Serie A lo ha aiutato, calcisticamente è cresciuto in Italia. Poi l'esperienza all'Union Berlino è stata di passaggio, a livello di squadra non è andata bene anche perché ci sono stati due allenatori diversi e ha ricoperto più ruoli. Lui in Italia e in Serie A si sente a casa ed il tornarci era il suo obiettivo. Oggi penso che la Fiorentina possa essere contenta dei modi e dell'operazione fatta
La trattativa che lo ha portato in viola
—Sono stato tanto a telefono con Pradè in quei giorni. Il direttore è stato bravissimo a cogliere l'occasione, è riuscito a prendere Robin ad una cifra che è la metà della metà di quanto speso dall'Inter due anni fa. Pradè ha scelto i tempi giusti, aspettando gli ultimi giorni di mercato per ottenere le migliori condizioni. Ha preso un giocatore di livello internazionale a cifre molto basse per quelle che si vedono oggi in giro. Quando la Fiorentina vorrà potrà riscattarlo in ogni momento, altrimenti quando raggiungerà un tot di presenza scatterà l'obbligo. Oltre alla forza che ci ha messo Pradè c'era tanta voglia da parte di Palladino di averlo, lo vedeva come una priorità. E' stato d'aiuto il supporto dell'allenatore. Quando ho parlato a Robin della possibilità non ci ha pensato un attimo, mi ha chiesto di fare di tutto per definire l'operazione"
Il possibile ritorno all'Atalanta
—La Fiorentina è stata la più decisa: ha accontentato il ragazzo praticamente in tutto e ha trovato l'accordo velocemente con la squadra di appartenenza. C'erano un altri interessi come: Atalanta, Bologna, Torino. Le cose però non si sono concretizzate ma ora ha trovato il progetto giusto. Il ragazzo è contento e si sente importante. Si è ambientato velocemente e si trova bene anche con la sua famiglia
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