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What’s your plan for tomorrow?

Il futuro è l'unica cosa che conta. La programmazione e una domanda: "Che piani ha la Fiorentina per domani?"

Giacomo Brunetti

"La stagione è andata in archivio. È stata pregna di emozioni, prestazioni altalenanti ed esperienze umane. Adesso la Fiorentina deve reagire a se stessa. Guardare avanti, dimenticare il risultato annuale e concentrarsi, lucidamente e senza nascondersi, sul futuro. Non incappare negli errori di programmazione sarà il primo punto della stessa: il CdA di fine mese darà le linee guida al mercato, il tassello fondamentale per la costruzione. Le necessità le ha dettate Pioli: "Pochi giocatori ma buoni, di personalità". Esatto, elementi convincenti che sappiano dare qualità, come accaduto con Veretout e Pezzella.

""What's your plan for tomorrow?", cantano i The Interrupters in "Take Back The Power", riprendersi il potere. Anche in questo caso. Ciò che è stato non conta più. La trasformazione avvenuta negli ultimi due mesi e mezzo non deve abbagliare sulle reali capacità di una squadra che, crollata poi mentalmente, com’è naturale che sia, possiede numerosi limiti. Ripartire, in fretta, donando una rosa formata in gran parte almeno per il ritiro di Moena: al 70%, ha chiesto Pioli, sarebbe meglio qualcosa in più. E senza cadere nei soliti tranelli, magari guardando in casa propria, senza paura né pregiudizi, come fece Sousa con Chiesa.

"Nei prossimi cinquanta giorni si gioca una partita importante per il futuro, contemporanea ai Mondiali. Blindare i propri elementi migliori e dar loro un motivo per restare, continuare a perseguire gli obiettivi societari - dal centro sportivo alla ricerca del nuovo sponsor - con la rinnovata vicinanza della proprietà. Realismo alla base di tutto, comprensione dei problemi. Che la Fiorentina comprenda e lavori, riparta dal buono e dalla crescita viste, senza dimenticarsi delle mancanze. Quali sono i piani per il domani?

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