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Serie A: il “fattore campo” salta sotto i rflettori

   L’attuale campionato si sta connotando soprattutto per le poche vittorie casalinghe e per l’elevato numero di pareggi. Le medie attuali sono abbastanza eloquenti: le vittorie interne sono il 45%, …

Redazione VN

  

L’attuale campionato si sta connotando soprattutto per le poche vittorie casalinghe e per l’elevato numero di pareggi. Le medie attuali sono abbastanza eloquenti: le vittorie interne sono il 45%, i pareggi il 30% e le vittorie esterne il 25%. Rispetto alle medie degli scorsi anni, riferite ovviamente ai campionati di Serie A a 20 squadre con 3 punti a vittoria, possiamo evidenziare come le vittorie interne attuali siano minori di due punti in percentuale, mentre i pareggi sono oltre la media di 2 punti in percentuale. Per quello che concerne le vittorie interne possiamo evidenziare come solo nella stagione 2004-05 si sia verificata una percentuale minore, tanto che furono solo il 44% i successi casalinghi in quel campionato, dove si registrò, tra l'altro, la più alta percentuale di pareggi (33%).

 

Scendendo nello specifico è molto interessante, soprattutto per coloro che tradizionalmente scommettono sulle gare del massimo campionato italiano, evidenziare come nelle gare disputate nell’orario diurno (ovvero 12:30 e 15:00) la percentuale di vittorie interne salga al 47%, a differenza dei successi interni ottenuti negli altri orari (soprattutto notturni), dove la percentuale scende addirittura al 43%. I pareggi mantengono la media intorno al 29/30% indipendentemente dall’orario di gara. Le vittorie esterne, invece, dal 23% dell’orario pomeridiano, schizzano al 28% nell’orario serale e notturno. Un dato abbastanza interessante è rappresentato dall’altissima percentuale di vittorie interne nelle gare disputate all’ora di pranzo (ovvero il 63%), nelle quali il pareggio è decisamente una rarità (16%).

 

In pratica potremmo riassumere questi dati dicendo che, la regola non scritta del “fattore campo”, decisamente “rispettato” nel tradizionale orario pomeridiano, viene abbastanza stravolta nelle gare disputate sotto i riflettori.

 

Un’altra distinzione che possiamo accennare è rappresentata dal giorno della settimana in cui vengono disputate le partite. Considerati i 3 giorni nei quali, complessivamente, si sono disputate quasi il 92% delle partite (ovvero Mercoledì, Sabato e Domenica) è abbastanza incredibile notare come le percentuali dei risultati verificatisi in questi 3 giorni divergano completamente. Nelle 43 gare giocate il mercoledì, ad esempio, il numero delle vittorie è addirittura uguale a quello dei pareggi, tanto che i successi esterni sono solo il 16%.

Il sabato, invece, dove sono state disputate 65 gare, le vittorie esterne (34%) hanno quasi raggiunto i successi casalinghi (che sono il 38%).

La domenica, invece, torna prepotentemente alla ribalta il tradizionale “fattore campo”, tanto che le vittorie interne, sulle 186 partite disputate, sono addirittura il 49%, ovvero molto più del doppio dei successi conseguiti in trasferta (solo il 23%).

 

ELABORAZIONE DATI A CURA DI ROBERTO VINCIGUERRA