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Come funziona il Fair Play Finanziario per la Serie A

Non solo nelle Coppe Europee anche per partecipare alla Serie A non si possono avere bilanci in disordine, tutti dovranno raggiungere almeno il pareggio.

Redazione VN

La Figc ha introdotto a fine 2015 una novità nelle norme per ottenere la Licenza Nazionale (quella che serve cioè per partecipare al campionato): l’obbligo del pareggio di bilancio, uno degli strumenti del presidente Tavecchio per evitare nuovi “casi Parma”. Le regole sono state spiegate dalla stessa federcalcio nel “Manuale applicativo del Pareggio di Bilancio per le Società di Serie A”. Vi riportiamo i dati fondamentali scritti da calcioefinanza.it per comprendere meglio come funziona

Qual è l’elemento fondamentale di cui la Figc terrà conto per il Fair Play Finanziario Serie A? Il risultato di bilancio delle società calcistiche (o nel caso di un club che faccia parte di un gruppo, si considererà il bilancio consolidato della società controllante il “gruppo sportivo”), che è costituito dalla differenza tra i ricavi rilevanti e i costi rilevanti. Quali sono questi elementi rilevanti? Per quanto riguarda i ricavi, verranno tenuti in considerazione ricavi da gare, proventi da diritti televisivi, proventi da sponsorizzazioni e pubblicitari, ricavi da attività commerciali e royalties, altri ricavi operativi, ricavi/proventi/plusvalenze da gestione dei calciatori e proventi finanziari, mentre restano esclusi i ricavi non monetari e quelli non derivanti dall’attività tipica.

I costi rilevanti saranno invece i costi dell’attività sportiva e costi amministrativi, costi del personale e relativi oneri sociali, ammortamenti dei diritti pluriennali dei calciatori, costi/minusvalenze da gestione dei calciatori, interessi ed oneri finanziari. Non verranno conteggiati i costi non monetari, oneri finanziari riconducibili alla costruzione di immobilizzazioni materiali, costi non riconducibili all’attività tipica, costi per lo sviluppo sociale ma soprattutto i costi per investimenti nell’impiantistica sportiva e quelli sostenuti per il settore giovanile inclusivi dei costi per il calcio femminile. In sostanza quindi, gli investimenti su stadi o settori giovanili non rientreranno nell’analisi della Figc.

L’analisi dei conti del Fair Play Finanziario Serie A non si limiterà ad una sola stagione, ma si baserà su un periodo di rilevezione che comprende tre esercizi. Prevista, però, anche una deviazione accettabile pari al 25% della media del valore della produzione dei tre esercizi di riferimento: non propriamente una cifra di poco conto.

Nel caso in cui il deficit complessivo sia superiore alla deviazione accettabile, la differenza “dovrà essere integralmente coperta da apporti di mezzi propri effettuati mediante aumento di capitale interamente sottoscritto e versato, versamenti in conto futuro aumento di capitale e finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci”. Nel caso in cui non venisse coperto, quindi, si intuisce che la Licenza Nazionale non verrebbe concessa, cioè la società in questione non verrebbe ammessa al campionato di Serie A.

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