Senza Castelletti e Bartù, e con le sirene della nazionale magiara che "minavano" la permanenza di Hidegkuti sulla panchina gigliata, la Fiorentina capolista (con l'Inter) riceveva il Mantova al Comunale fiorentino in occasione della 27ª giornata del campionato di Serie A. Sicuramente da evidenziare il fatto che la squadra gigliata fosse ancora in corsa sia in Coppa Italia (ottavi di finale) che in Coppa delle Coppe (quarti di finale). L'avversaria di turno, come detto, era il Mantova, reduce da tre pareggi, che stazionava a metà classifica senza particolare problemi in chiave salvezza. L'undici viola riuscì ad imporsi per 1-0 grazie ad un gol capolavoro di Hamrin, giunto al secondo minuto di gioco della ripresa, dopo che nel primo tempo la squadra di Hidegkuti aveva provato più volte ad impensierire l'attento Negri. La svolta, come detto, arrivò all'inizio della ripresa, quando, presa palla a trenta metri dalla porta avversaria, Hamrin superò, in sequenza, Giagnoni, Mazzero e Castellazzi prima e Cancian, l'ex viola Pini e Morganti poi, tutti grazie a dribbling ubriacanti che permisero all'esterno viola di poter trovare lo spazio per assestare un tiro a mezza altezza, su cui neanche l'ottimo Negri poté fare niente. Il comunale fiorentino esplose in un fragoroso boato. Tutti i compagni di squadra del fuoriclasse svedese, Sarti compreso, accorsero per abbracciare colui che stava permettendo ai viola di consolidare il primo posto in classifica, che sarebbe divenuto poi solitario a fine giornata grazie al pareggio in extremis della Juventus a Milano con l'Inter. Anche i giocatori del Mantova si complimentarono con l'uccellino di Stoccolma ed il tecnico dei virgiliani Fabbri, a fine gara dichiarò: "Hamrin è l'ala più forte del mondo".
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BV 1962: Hamrin tiene in corsa i viola per il “triplete”
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Roberto Vinciguerra - MuseoFiorentina.it
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