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BV 2012 Miracolo a San Siro… segna Amauri!

Il travagliato campionato 2011/2012 della Fiorentina volge al termine con il cuore in gola ad ogni incontro: siamo giunti alla gara numero trentuno e i viola provengono da una dolorosa …

Redazione VN

Il travagliato campionato 2011/2012 della Fiorentina volge al termine con il cuore in gola ad ogni incontro: siamo giunti alla gara numero trentuno e i viola provengono da una dolorosa sconfitta casalinga (la seconda consecutiva) subita dal ChievoVerona e concretizzatasi a soli due minuti dal termine. La classifica piange: alle spalle dei viola soltanto tre formazioni di cui una – il Lecce – a soltanto cinque punti. In questo contesto l’incontro del 7 aprile 2012 contro la capolista a San Siro è quanto di peggio possa proporre il calendario: Il Milan ha quasi il doppio dei punti della Fiorentina e quando alla mezzora del primo tempo realizza con lo svedese Ibrahimović il rigore concesso dall’arbitro Celi, tutti cominciamo a verificare cosa faccia il Lecce contro la Roma.

Invece…

Invece capita che in apertura di ripresa Jovetić in contropiede faccia secco Abbiati per l’1-1 e che al 32’ Delio Rossi decida di cambiare Ljajić con Amauri tentando di tenere alta la squadra per ammorbidire il prevedibile forcing milanista del finale di gara. Quando ormai mancano qualche centinaio di secondi per portare a casa un prezioso punto, ancora Jo-Jo duetta in contropiede con il brasiliano da poco entrato fornendogli un pallone d’oro ad una decina di metri dalla porta rossonera senza alcun avversario davanti. Amauri, arrivato a Firenze a gennaio dalla Juventus a prezzo di saldo e assai restio a realizzare un gol con la maglia viola (nelle dieci presenze precedenti mai si era sognato di farne uno) si trova quindi nell’imbarazzante situazione di doverlo finalmente fare (fallire anche questo sarebbe stato troppo anche per lui) e con un destro mellifluo batte il numero uno rossonero. Dopo la realizzazione si divincola dal tentativo di abbraccio da parte di Jovetić e corre verso una telecamera posta a bordo campo urlando qualcosa come se avessero appena tentato di rubargli il portafoglio. L’abbraccio dei compagni e di tutta la panchina chiude una gara nella quale la Fiorentina doveva essere la vittima predestinata e che invece, grazie al giocatore più discusso, vince scucendo in pratica lo scudetto dalla maglie rossonere. Chi ci capisce qualcosa è bravo.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it