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BV 2005: Il ritorno della partita più sentita

È un anticipo in notturna quello che vede scendere a Firenze la Juventus in quel 9 aprile del 2005. La partita avrebbe dovuto disputarsi il 27 marzo ma l’aggravarsi delle …

Redazione VN

È un anticipo in notturna quello che vede scendere a Firenze la Juventus in quel 9 aprile del 2005. La partita avrebbe dovuto disputarsi il 27 marzo ma l’aggravarsi delle condizioni di salute del Santo padre Giovanni Paolo II indussero la Lega Calcio a rimandare tutti gli incontri della trentesima giornata. I quarantaseimila spettatori presenti in quella serata partecipano in piedi al minuto di silenzio per commemorare proprio la scomparsa del Pontefice avvenuta il 2 aprile precedente. È dal dicembre del 2001 che il Franchi non ospita i rivali bianconeri a causa del fallimento della gloriosa AC Fiorentina e la ripartenza della Florentia Viola dalla categoria della C2.

L’arbitro è il migliore in circolazione, forse uno degli ultimi grandi direttori di gara italiani, Pierluigi Collina. Scorrendo le formazioni sembrerebbe non esserci partita:  i bianconeri  schierano Buffon, Birindelli, Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Tacchinardi, Pessotto, Nedved, Del Piero, Ibrahimović, mentre Zoff mette in campo Cejas, Maggio, Ujfalusi, Dainelli, Chiellini, Ariatti, Maresca, Donadel, Jørgensen , Fantini, Pazzini. Ma questa si sa è una gara speciale e i viola sfoderano una notte (quasi) magica. Passano addirittura in vantaggio con uno splendido tiro di Pazzini che si infila al sette. Siamo al 14’ e il vantaggio dura solo otto minuti: al 22’ pareggia Del Piero. Ma i viola non demordono e tornano in vantaggio con Chiellini al 36’ che di testa sfrutta un cross di Jørgensen. Nella ripresa i bianconeri fanno la partita ma è solo un’incertezza di Cejas che permette ad Ibrahimović di pareggiare al 14’. Quando al 30’ Dainelli, sempre di testa, riporta in vantaggio i viola, lo stadio spera nell’impresa, ma è gelato al 37’ dal solito Ibrahimović. È un tre a tre finale che, anche se favorito dagli errori delle difese, giunge  al termine di una partita spettacolare. Che sembra fatta apposta per festeggiare il ritorno di un classico che, sotto la torre di Maratona, non sarà mai una partita come le altre.

Alessandro Coppini - museofiorentina.it