E dopo tre allenatori (Mondonico, Buso e Zoff), la stagione 2004-2005 a dir poco deludente, e tante sofferenze, arriva Cesare Prandelli, l'uomo della svolta. È il 10 giugno 2005 quando Pantaleo Corvino lo presenta a media, stampa e tifosi, accolto da peana ed ovazioni, soprattutto accompagnato dalla speranza di rivedere il calcio vero a Firenze. Cesare ha gli occhi lucidi, dalla tribuna guarda la folla festante, colorata di viola, forse nemmeno lui si aspettava una simile accoglienza. Soprattutto non si aspetta di vivere cinque anni fatti di amore, gratitudine e successi. Eh già, perché a dispetto dei critici che lo accusano di non aver vinto nulla a Firenze, noi diciamo che quattro qualificazioni consecutive (due virtuali, due reali) ed un ottavo di finale in Champions League, valgono come e più di uno scudetto. Di certo valgono l'amore di una tifoseria, di un'intera città. A lui fu dedicata una strada, a lui (anzi, alla moglie Manuela scomparsa prematuramente) fu dedicato il "minuto di silenzio" più vero di tutto il calcio italiano. A lui è stato dato affetto, devozione, sentimento, e lui altrettanto ne ha ricambiato... Prandelli e la Fiorentina, la storia continua.
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BV 2005: Il giorno di Cesare Prandelli
E dopo tre allenatori (Mondonico, Buso e Zoff), la stagione 2004-2005 a dir poco deludente, e tante sofferenze, arriva Cesare Prandelli, l’uomo della svolta. È il 10 giugno 2005 quando …
Stefano Borgi - museofiorentina.it
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