L’incontro contro la Sangiovannese che avrebbe potuto portare in dote la settima vittoria consecutiva della Florentia Viola lanciandola definitivamente verso la promozione in C1, è vissuta da tutti gli spettatori con il cuore gonfio di tristezza e malinconia.
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BV 2003: addio a un monumento fiorentino
L’incontro contro la Sangiovannese che avrebbe potuto portare in dote la settima vittoria consecutiva della Florentia Viola lanciandola definitivamente verso la promozione in C1, è vissuta da tutti gli spettatori …
Il giorno prima, 11 gennaio 2003, era mancato nella sua São Paulo, Julio Botelho, conosciuto in tutto il mondo come Julinho. Aveva 74 anni e un passato da calciatore formidabile. Oltre al talento, indiscusso e cristallino, Julinho aveva la classe innata dell’atleta che non usurpa il dono che madre natura gli ha dato: mai una discussione, mai una reazione ai tanti calcioni presi sulle caviglie dai tanti taglialegna incontrati sulla parte destra di innumerevoli prati, mai una manifestazione di gioia superiore al dovuto, conscio che la grandezza sta anche nel non umiliare avversari e tifosi opposti con inutili e becere teatralità tanto di moda oggi.
Il palmarès con la Fiorentina allinea uno scudetto, una Coppa Grashoppers, una finale di Coppa dei Campioni e due secondi posti in campionato.
Un Campione, un galantuomo che mai aveva scordato Firenze, la Fiorentina e i suoi compagni con i quali aveva incantato l’Italia e l’Europa.
L’11 gennaio saluta tutti per sempre lasciando il compito di proseguire ad amare Firenze e la sua squadra viola al figlio Carlos che ricordiamo in foto dell’epoca, ancora bambino, nel giardino della sua casa fiorentina.
Adeus querido Julinho, você estará sempre em nossos corações.
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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