Se la fiera dei sogni del calciomercato diventa realtà anche soltanto per una manciata di minuti l’entusiasmo che genera è tale da accecare i tifosi per i successivi mesi: se il nuovo acquisto, appena arrivato, offre ottima prova di sé, può tranquillamente viverci di rendita per qualche mese.
statistiche
BV 1989: Entra Oscarone e fa sfracelli
Se la fiera dei sogni del calciomercato diventa realtà anche soltanto per una manciata di minuti l’entusiasmo che genera è tale da accecare i tifosi per i successivi mesi: se …
Oscar Dertycia arriva a Firenze dall’Argentinos Juniors nell’estate del 1989 a soli 23 anni e da capocannoniere del campionato argentino: come si fa a non sognare?
Il 3 di agosto del 1989 si apre il Memorial Baretti e la Fiorentina affronta la Roma dopo averla esclusa dalle coppe con lo spareggio di Perugia soltanto poco più di un mese prima. Sulla panchina viola siede Bruno Giorgi che mette accanto a sé il neo arrivato Dertycia, ancora non pronto per i novanta minuti ma scalpitante come il suo generoso carattere. I viola vanno sotto di due reti nella prima frazione di gioco per un calcio di rigore trasformato da Giuseppe Giannini e per un gol di bella fattura di Ruggiero Rizzitelli.
Giorgi decide che è arrivato il momento di buttare nella mischia Oscar che, subentrato a Roberto Bosco a inizio ripresa, in meno di quindici minuti raddrizza la partita: prima realizzando una bella rete su assist di Baggio tagliando la linea dei difensori giallorossi e insaccando di esterno destro. Poi lanciando lo stesso Roberto che fulmina il numero uno giallorosso Giovanni Cervone con un secco rasoterra. Siamo al 59’. Dertycia è entrato in campo per la prima volta con la maglia viola da quattordici minuti ma si è già guadagnato l’amore dei tifosi per i prossimi quattordici mesi.
L’incontro termina in parità e la Fiorentina va in finale contro la Sampdoria battendo la Roma ai calci di rigore: ne bastano quattro realizzati da Kubik, Battistini, Sereni e Baggio per vincere l’incontro. Dertycia, intanto, è già nel cuore di tutti.
Massimo Cecchi - musefiorentina.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA