Il difficile match contro l’Albania valido per la qualificazione alle semifinali del Campionato Europeo Under21 di calcio, è disputato dai ragazzi allenati da Azelio Vicini in un clima che soltanto le dittature sanno creare: stadio Qemal Stafa - eroe nazionale della seconda guerra mondiale - di Tirana assediato da oltre 30.000 tifosi entusiasti, curiosi e desiderosi di assaporare per novanta minuti il profumo della libertà che una squadra occidentale può regalare. Gli spalti sono grigi come gli animi dei sudditi albanesi; sono consentiti applausi e fischi, sono vietate bandiere e striscioni. In questo clima da cortina di ferro, il 14 marzo del 1984 gli azzurrini provano a mettere al sicuro la qualificazione già in questa prima, temibile gara. Molto talento nella giovane formazione azzurra: Roberto Mancini, Sergio Battistini, Beniamino Vignola e il nostro Paolo Monelli, all’epoca ventunenne ma già al secondo anno consecutivo nel ruolo di attaccante titolare della Fiorentina di De Sisti. La partita scorre senza particolari sussulti: il predominio tecnico e tattico dei nostri azzurri è lampante ma quello che riescono a produrre sono soltanto una paio di occasioni da rete e una traversa colpita da Mancini. Il pareggio è uno dei due risultati graditi agli azzurri, ma, proprio nel corso dell’ultimo minuto di gioco un lungo traversone di Galia e una successiva ribattuta trova il nostro Paolo in possesso della palla e libero di stoppare, mirare e fare centro. L’Italia, grazie a questa rete, vice l’incontro e si avvia a conquistare per la prima volta la semifinale del Campionato di categoria.
statistiche
BV 1984: Paolo Monelli conquista l’Albania
Il difficile match contro l’Albania valido per la qualificazione alle semifinali del Campionato Europeo Under21 di calcio, è disputato dai ragazzi allenati da Azelio Vicini in un clima che soltanto …
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