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BV 1982: Diego Armando Maradona di nuovo a Firenze

Il giorno 8 settembre in Italia evoca avvenimenti umilianti per coloro che avevano il compito di guidare un’intera nazione allo sbando e, al tempo stesso, a causa della loro viltà, …

Redazione VN

Il giorno 8 settembre in Italia evoca avvenimenti umilianti per coloro che avevano il compito di guidare un’intera nazione allo sbando e, al tempo stesso, a causa della loro viltà, tragiche conseguenze in seguito al caos che seguì l’annuncio dell’armistizio nel 1943. Trentanove anni più tardi, dopo che Jil de Ponti ci ha sbattuti fuori dalla Coppa Italia realizzando il rigore del 2-2 per il Bologna e in attesa dell’atteso esordio in campionato, la nostra Fiorentina ospita, proprio in quell’infausta giornata, il blasonato Barcellona per un’amichevole di lusso. Nella formazione catalana sgambetta il miglior talento di football del periodo e uno dei più grandi di sempre: quel Diego Maradona che già l’anno precedente aveva calcato il manto erboso del comunale fiorentino indossando la maglia dell’albiceleste.

L’incontro non è un granché: il tecnico viola Giancarlo De Sisti schiera la formazione titolare nel primo tempo e lasciando spazio a qualche rincalzo - Cuccureddu, Alessandro Bertoni, Bellini e Monelli - nella ripresa. Il solo Capitano, come sempre, prova a guidare la squadra impensierendo la retroguardia azulgrana e colpendo anche un palo alla destra di Urruti nella seconda frazione di gioco. Il risultato finale senza reti rispecchia l’andamento dell’incontro e il momento della squadra, nella quale la sola sostituzione di Vierchowod con Passarella sembra non farla decollare verso i brillanti risultati di soltanto qualche mese prima.

Molto rumore farà invece il ricco cachet pagato dalla Fiorentina - 70milla dollari – per l’esibizione fiorentina del Barcellona, per nulla ripagato da un magro incasso frutto della misera presenza di quindicimila spettatori che, a fine gara, manifesteranno il proprio disappunto lanciando verso il campo i cuscini.

Ci si tuffa nel campionato con qualche perplessità e molta diffidenza da parte dei tifosi.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it