Il primo fu Mariolino Corso, che giocava nell'Inter del mago. Ce ne fu uno anche a Firenze, il grande Amarildo, che nell'anno del secondo scudetto fece girare parecchio i palloni alle spalle dei portieri avversari. Poi un lungo periodo di vacche magre, fino a quel 28 settembre 1980, quando Daniel Ricardo Bertoni (proveniente dal Siviglia, ma già campione del mondo in Argentina '78) riaccese gli animi dei tifosi con la famosa "foglia morta". Era un tipo di punizione che non lasciava scampo ai portieri avversari, un tiro lento, quasi irridente, che scavalcava la barriera e moriva (da lì la definizione) in fondo alla rete. Successe così anche al malcapitato Zaninelli, portiere del Catanzaro, che sotto la Fiesole si chinò a raccogliere il gol dell'1-0 sapientemente calciato dal "puntero". Appunto a foglia morta, appunto imparabile. Quella rete fu la prima siglata da uno straniero nel campionato italiano dopo la riapertura delle frontiere. La Fiorentina non vinse quella partita - malandrino fu il pareggio di De Giorgis a soli cinque minuti dal termine - ma proprio quel giorno scoccò la scintilla tra il popolo viola e Daniel Bertoni. L’amore fiorentino per Daniel - a tanti anni di distanza - dura ancora oggi.
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BV 1980: La foglia morta di Daniel Bertoni
Il primo fu Mariolino Corso, che giocava nell’Inter del mago. Ce ne fu uno anche a Firenze, il grande Amarildo, che nell’anno del secondo scudetto fece girare parecchio i palloni …
Stefano Borgi - museofiorentina.it
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