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BV 1977: Un disguido costa uno 0 a 3 a tavolino

La Fiorentina partecipa alla Coppa U.E.F.A. 1977-78. Senza sbilanciarsi in paragoni sempre difficili quando si confrontano epoche diverse, si può dire senz’altro che in quegli anni la partecipazione al torneo …

Redazione VN

La Fiorentina partecipa alla Coppa U.E.F.A. 1977-78. Senza sbilanciarsi in paragoni sempre difficili quando si confrontano epoche diverse, si può dire senz’altro che in quegli anni la partecipazione al torneo era più selettiva. I vincitori dei vari campionati nazionali partecipavano alla Coppa dei Campioni; chi si aggiudicava la coppa nazionale si contendeva la Coppa delle Coppe, mentre partecipavano alla Coppa U.E.F.A. le quattro squadre classificate dal secondo al quinto posto nei campionati inglese tedesco e italiano, e un numero via via minore col decrescere della ”importanza” delle varie federazioni europee. Si trattava comunque di squadre importanti come appunto l’avversario di quella sera, 14 settembre 1977, i tedeschi dello Schalke 04 squadra di Gelsenkirchen. La Fiorentina partecipava poiché terza classificata nel campionato 1976-77. La partita di andata, la prima del torneo cioè i trentaduesimi, si gioca al Comunale di Firenze. I viola, guidati da Carletto Mazzone, schierano tra le proprie fila giocatori di buon livello soprattutto in attacco composto da Caso, Braglia, Antognoni, Desolati e Gianfranco Casarsa. E sarà proprio il centravanti friulano l’uomo decisivo della sfida, ma non in quanto goleador ma perché schierato in campo da ……squalificato. Si trattò di un errore del tutto imprevisto, perché la segreteria generale era tenuta dal ragionier Raffaele Righetti, uno degli uomini più professionali, attenti e scrupolosi che la società viola abbia amai avuto in organigramma. È lo stesso Righetti, in un’intervista di qualche anno dopo, a precisare i contorni della vicenda. In pratica il giocatore era stato squalificato un paio di anni prima dall’ U.E.F.A., ma da Zurigo non era mai arrivato il bollettino ufficiale. L’equivoco costò purtroppo lo zero a tre a tavolino - l’incontro terminò senza reti - e in pratica l’eliminazione dalla competizione. Una Fiorentina sfiduciata perse anche il ritorno uscendo sconfitta per due a uno dalla trasferta tedesca. Da quella volta, ricorda ancora Righetti, se non arrivavano i bollettini dell’ U.E.F.A. o della Lega, partiva una telefonata (internet era ancora lontano) “di verifica” direttamente alle organizzazioni. E l’errore naturalmente non si è più ripetuto.

Alessandro Coppini - museofiorentina.it