È uno splendido pomeriggio di sole quello che accompagna le squadre del Cagliari e della Fiorentina che si affrontano il 9 maggio 1976. I cuori di tutti sono però incupiti dal terribile terremoto che ha devastato la terra friulana soltanto tre giorni prima: Gemona, Artegna, Taipana, Resia…sono solo alcuni dei paesi che ci diventarono in quei drammatici giorni tristemente noti. Il quasi migliaio di vittime e le decine di migliaia di senzatetto vengono ricordati quel giorno con un minuto di silenzio prima dell’inizio di ogni gara di campionato. Il Cagliari, già matematicamente retrocesso nella serie cadetta, desidera regalare l’ultima soddisfazione ai propri tifosi: si tratta infatti dell’ultima gara casalinga della stagione per i rossoblu guidati da Mario Tiddia in sostituzione dell’esonerato Luisito Suarez. La Fiorentina di Carletto Mazzone, in tranquilla ed anonima posizione di metà classifica, parte decisa nel primo tempo ma fallisce una serie incredibile di occasioni da rete con Desolati, Merlo, Bresciani e Caso. Il Cagliari ringrazia e passa al 43’ con Roberto Leschio che batte Mattolini dopo una piccola mischia in area viola. L’inatteso svantaggio scuote i ragazzi gigliati che pareggiano prima del riposo grazie a Carlo Bresciani premiato da un bel cross di Claudio Merlo. Trascorrono soltanto due minuti della ripresa e la Fiorentina è di nuovo sotto, stavolta definitivamente: è Fernando Viola a battere il portiere viola con un tiro radente al palo. Altro che sole…per la Fiorentina è buio pesto: da quel momento non riuscirà più a rendersi pericolosa affondando lentamente ma inesorabilmente nel mare sardo.
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BV 1976: Una scialba Fiorentina affonda a Cagliari
È uno splendido pomeriggio di sole quello che accompagna le squadre del Cagliari e della Fiorentina che si affrontano il 9 maggio 1976. I cuori di tutti sono però incupiti …
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