Gino Menicucci, arbitro tra gli anni settanta e ottanta arrivato nella sua carriera al ruolo di internazionale, aveva quella sfrontatezza tipica dei fiorentini: nato a Parigi ma fiorentino a tutti gli effetti e iscritto alla sezione AIA del capoluogo toscano, era di una simpatia coinvolgente e di una schiettezza disarmante. Più volte, durante trasmissioni televisive a cui partecipò al termine della sua carriera, si lasciava sfuggire pensieri senza filtro assai lontani dal politically correct, provocando spesso spassose reazioni irate.
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BV 1976: Menicucci arbitra la Fiorentina
Gino Menicucci, arbitro tra gli anni settanta e ottanta arrivato nella sua carriera al ruolo di internazionale, aveva quella sfrontatezza tipica dei fiorentini: nato a Parigi ma fiorentino a tutti …
Essendo di Firenze, non ha mai avuto la possibilità di arbitrare la Fiorentina ma, il 26 settembre del 1976, fischiò al comunale per la programmata amichevole tra i viola e i romeni del Brăila. Il campionato era fermo per gli impegni della Nazionale e il tecnico gigliato Carlo Mazzone ne approfittò per saggiare i suoi ragazzi arrivati ormai alla soglia dell’inizio del campionato. Tenuto a riposo Antognoni, i viola si schierarono con Caso mezzala e Bertarelli e Casarsa esterni anche se con compiti più difensivi il primo e più offensivi il secondo. Proprio Bertarelli aprì le marcature al 7’ anticipando Claudio Desolati che realizzò una doppietta nel giro di una ventina di minuti.
In chiusura di tempo Menicucci assegnò un calcio di rigore ai viola assai contestato dall’autore del fallo Simion. Il tiro di Casarsa fu brillantemente deviato in out dal portiere romeno Versanski e allora il rancoroso Simion pensò bene di fare un gesto scorretto in direzione di Gino - una specie di “tiè!”.
Menicucci, uomo onesto che in passato non aveva esitato a denunciare tentativi di corruzione, non si fece pregare due volte tirando fuori il rosso diretto per il maleducato difensore ospite. Immaginiamo che il genuino Gino avrebbe volentieri accompagnato il cartellino a una labbrata, ma il ruolo prevalse sul carattere e tutto finì con il mesto abbandono del terreno di gioco del giocatore.
La gara donò agli spettatori, in seguito a questo episodio, altre due reti: una ancora viola di Galdiolo e quella degli ospiti di Traian per il 4-1 finale.
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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