BV 1975: Roccati, il difficile mestiere del numero 12

Quando si era molto più giovani e si collezionavano le figurine dei calciatori, quelle più strane, raffiguranti giocatori poco conosciuti, erano quelle delle riserve: tra queste quella del secondo portiere era la più oscura. In alcuni casi, se il numero uno era un atleta perfetto, di grande qualità e che magari non si infortunava praticamente mai, per il secondo portiere era segnato un destino fatto di coperte addosso durante le panchine invernali e di abbronzature precoci o tardive alla fine o a inizio stagione. Ricordo la figurina di Massimo Piloni, vice di Pietro Carmignani e di Dino Zoff alla Juventus, che, con l’arrivo del friulano, il campo l’ha visto soltanto dal bordo, oppure a Giancarlo Alessandrelli, docile secondo di Giovanni Galli nella Fiorentina del 1983 dopo aver vissuto le stesse emozioni di Piloni alle spalle di Zoff per qualche anno. Marco Roccati, nato oggi nel 1975 a Pinerolo in provincia di Torino, ha vissuto una carriera simile: Empoli, Bologna, Napoli…per giocare con un po’ di continuità è dovuto emigrare in Scozia per una stagione nel Dundee. Marco arriva a Firenze nel gennaio del 2004 con la squadra in serie B e alla rincorsa per acciuffare un’impensabile promozione: davanti a lui Sebastian Cejas le gioca tutte, spareggi compresi. La tribolata stagione successiva si gioca il ruolo di vice portiere proprio con il compagno argentino: Marco sostituisce Cristiano Lupatelli durante la sciagurata partita di San Siro contro il Milan (6-0 per i rossoneri) e nelle due successive contro il Chievo e contro l’Atalanta. Poi più nulla. Il 2005/2006 è l’anno dei portieri in viola: a Frey, Cejas e Roccati, si aggiungono durante l’anno anche Berti e Lobont…speranze di scendere in campo praticamente zero. L’Ivrea sarà la squadra di Marco Roccati della stagione seguente. Dura la vita del numero 12…

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