BV 1973: Viola padroni all’Old Trafford

Il torneo Anglo-italiano edizione 1973 prende il via per la Fiorentina dall’Old Trafford di Manchester dove i viola affrontano i red devils dello United. Il torneo, ideato da Gigi Peronace e giunto alla sua quarta edizione, vide quell’anno affrontarsi quattro formazioni italiane e quattro britanniche che andavano a comporre la consueta classifica divisa per nazioni. La Fiorentina gareggiava insieme a Lazio, bari e Verona, mentre il Manchester era in compagnia di Crystal Palace, Luton Town e Hull City. Era un torneo l’Anglo-italiano dal grande fascino e dallo spirito innovativo poiché fu il banco di prova di tante potenziali modifiche sia al regolamento del gioco - si sperimentò la riduzione della zona soggetta al fuorigioco - che al punteggio - nelle prime edizioni fu dato un punto supplementare per ogni rete segnata.

Il Manchester che affronta la Fiorentina nella serata del 21 febbraio 1973 è una squadra in crisi: soltanto quattro giorni prima ha perso seccamente per 1-4 contro l’Ipswich e naviga in una posizione di classifica che mette in predicato addirittura la permanenza nella massima serie. La Fiorentina di Liedholm alterna invece ottime prestazioni a inspiegabili rovesci ed attraversa un momento nel quale un risultato positivo potrebbe moralmente cambiare il corso della stagione. Fiorentina con Nevio Favaro a difendere i pali e un attacco composto da Antognoni, Sormani, Macchi, De Sisti e Saltutti.

I viola vanno sotto per una rete di Holton al 26’ che sfrutta la iniziale fisicità della propria squadra incitata dal solito splendido pubblico. Passata la sfuriata però i valori tecnici superiori della Fiorentina prendono il sopravvento e i gigliati sfiorano il pareggio per un paio di volte con Saltutti e Macchi sino al 59’ quando proprio Nello Saltutti insacca da pochi metri alle spalle del portiere inglese Stepney. L’incontro termina sul risultato di 1-1 con qualche recriminazione viola per le diverse occasioni sprecate che avrebbero regalato una meritata vittoria e un prestigioso risultato da rimandare agli annali.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it