Molti sono stati i calciatori che hanno fatto innamorare i tifosi della Fiorentina. C’è riuscito Picchio De Sisti, un Signore in campo e fuori, c’è riuscito l’imprendibile Hamrin, il funambolico e riservato Julinho, il Re Leone Batistuta e tanti altri ancora, da Petrone a Montuori, da Passarella a Baggio. Giancarlo Antognoni è stato però qualcosa di più. E’ difficile spiegare. Forse è stato per quel suo incedere armonioso ed elegante, la falcata lunga, la testa sempre alta, oppure perché non ha mai lasciato la nostra maglia rischiando addirittura di morire con essa addosso, chissà… magari, più semplicemente, siamo solo rimasti stregati dal fascino dell’eroe bello e sfortunato. Già, la sfortuna... Quei terribili incidenti capitati proprio mentre sognavamo il tricolore, quel primo gol al Mondiale realizzato, ma non concesso, nella partita più epica di tutte, e poi quella notte al Bernabeu, lui in tuta e gli altri sudati... Infine lo scudetto dell’82, quel sogno di una vita, rubato ignobilmente. Storie vecchie come quella ancor più vecchia di un altro campionato mai afferrato, di quando Antonio trascinava l’Astimacobi, la creatura di Bruno Cavallo, verso la promozione in Serie C. Era il 1971 e Giancarlo aveva 17 anni e il 10 sulle spalle. I granata procedevano a suon di vittorie fianco a fianco alla Biellese e alla Cossatese in una palpitante corsa a tre. Prima dell’ultima giornata, in programma il 28 maggio 1972, la Cossatese ha un punto di vantaggio sulle avversarie ma tutto può ancora accadere. Ad Asti la partita si mette subito bene. Il bomber Panucci è in forma e il Borgomanero viene travolto da sei reti. Negli ultimi minuti nessuno guarda più la gara. Si cercano solo notizie della capolista che ha appena subìto il pari. Ormai manca poco, lo spareggio è a un passo, anzi forse è già realtà. Invece no, non è finita, c’è ancora un’ultima azione, una punizione dal limite. La calcia Borgato, è uno specialista, e fa gol. Il sogno svanisce.
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BV 1972: A un passo dal sogno
Molti sono stati i calciatori che hanno fatto innamorare i tifosi della Fiorentina. C’è riuscito Picchio De Sisti, un Signore in campo e fuori, c’è riuscito l’imprendibile Hamrin, il funambolico …
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