A sei giornate dal termine del campionato 1970/71 la squadra gigliata, terz'ultima in classifica a 18 punti, faceva visita, il giorno 11 di aprile, al Foggia che, forte dei 22 punti, stazionava abbastanza tranquillamente a metà classifica. I viola, in piena crisi di risultati, erano alla ricerca del primo successo della gestione Pugliese, che aveva raccolto 7 pareggi e due sconfitte nelle 9 gare disputate da tecnico gigliato. L'ultima vittoria della Fiorentina risaliva addirittura alla gara d'andata col Foggia, quando, sulla panchina gigliata sedeva ancora il tecnico dello scudetto di solo due anni prima, cioé il "Petisso" Pesaola. Lo spettro della retrocessione aleggiava già da diverse settimane nell'ambiente viola e la trasferta di Foggia avrebbe dovuto rappresentare la riscossa per l'attacco viola, che era riuscito a segnare solo un gol nelle ultime 4 gare. L'inizio di gara fu completamente a marca rossonera. La squadra di Maestrelli seppe subito prendere le misure alla squadra viola, oramai lontanissima parente di quella compagine che aveva raggiunto i quarti di finale di Coppa Campioni solo un anno prima. Da un'azione insistita Villa-Saltutti nacque il gol dei padroni di casa al 20° minuto, quando, su un assist di testa di Bigon, Saltutti infilò imparabilmente Superchi. Le due squadre andarono all'intervallo con questo risultato, il quale, per effetto del contemporaneo successo dopo i primi 45 minuti della Lazio a Genova contro la Sampdoria, stava condannando la Fiorentina al penultimo posto in graduatoria.
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BV 1971 – Un rigore salva il “Mago di Turi”
A sei giornate dal termine del campionato 1970/71 la squadra gigliata, terz’ultima in classifica a 18 punti, faceva visita, il giorno 11 di aprile, al Foggia che, forte dei 22 …
L'inizio della ripresa vide la Fiorentina più concreta in fase offensiva, anche grazie alla stanchezza che iniziò ad accusare la squadra rossonera. Intorno al 10° minuto Chiarugi cercò di ubriacare con una delle sue solite serpentine Colla, il quale tentò di fermarlo in maniera irregolare nel momento in cui lo stesso Chiarugi stava cadendo perché, forse, toccato in precedenza dallo stesso difensore rossonero. L'arbitro Lattanzi optò per il rigore, oggettivamente dubbio, scatenando le inevitabili proteste di tutto lo "Zaccheria" le quali, se non fossero intervenuti alcuni dirigenti ed i giocatori stessi, avrebbero potuto rappresentare una pericolosa minaccia per il direttore di gara romano. La realizzazione di De Sisti fu uno degli ultimi sussulti di una gara che vide poi il Foggia, successivamente, affacciarsi di fronte a Superchi, senza troppa convinzione, salvo, a cinque minuti dal termine, un pericoloso tiro di Saltutti.
La squadra di Pugliese riuscì, quindi, a tornare da Foggia con un preziosissimo punto, frutto del 15° pareggio stagionale. I fiorentini continuavano a sperare in una magia del "Mago di Turi".
Roberto Vinciguerra - museofiorentina.it
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