BV 1969: Su un campo pesante punto pesantissimo

Il girone di ritorno della stagione 1968-69 è già alla sua quarta giornata ed è ormai chiaro che la lotta per lo scudetto è affare a tre fra i viola, il Cagliari di Gigi Riva e i rossoneri del Milan. Tre squadre che hanno fatto il vuoto e a porre l’accento sull’equilibrio ci pensa la classifica: le tre sono appaiate a 27 punti. Il calendario si è rivelato alquanto bizzarro e dopo lo scontro diretto contro i rossoblù a Firenze di una settimana prima, propone Milan-Fiorentina a San Siro. È una gran bella squadra quella rossonera che tra l’altro schiera un ex eccellente e cioè Kurt Hamrin. Nell’ambiente viola il giocatore più discusso in quel periodo è senz’altro Luciano Chiarugi. A essere diviso è soprattutto il pubblico che come sempre a Firenze, non ha vie di mezzo: campione o brocco. L’estrosa ala di Ponsacco è accusato soprattutto di eccedere nel dribbling e perciò di non fare gioco di squadra. Fatto sta che da sei partite Pesaola lo tiene fuori dall’undici titolare e non lo schiera nemmeno a San Siro, e questo gli sarà puntualmente rinfacciato al termine della gara. La giornata a Milano è più invernale che primaverile e il terreno pesante influenza la qualità del gioco, soprattutto se a farlo, dovrebbero essere giocatori leggeri come Merlo e De Sisti tra i viola e Rivera e Fogli tra i rossoneri. Lo 0 a 0 finale è il risultato più logico e giusto rispetto all’andamento della gara, ma è la Fiorentina quella che esce più soddisfatta. In classifica, infatti, le tre squadre restano appaiate ma in tempi nei quali i punti per la vittoria sono due, la media inglese (o meglio, in questo caso, la “media scudetto”) è perfettamente rispettata dai viola, mentre il Milan perde un punto. Insomma su un campo difficilissimo un altro passo importante verso lo scudetto.

Alessandro Coppini - museofiorentina.it