Franco Superchi, al contrario di tanti suoi colleghi viola coi guanti, non ha mai avuto l’onore di difendere i pali della Nazionale maggiore. Nonostante ciò rimane uno dei campioni più amati e stimati della storia della Fiorentina, soprattutto in virtù dello storico scudetto del 1968/69.
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BV 1967: Un battesimo di fuoco e un rigore curioso
Franco Superchi, al contrario di tanti suoi colleghi viola coi guanti, non ha mai avuto l’onore di difendere i pali della Nazionale maggiore. Nonostante ciò rimane uno dei campioni più …
Eppure soltanto pochi mesi prima dell’inizio di quella magica cavalcata viola, Franco era pressoché uno sconosciuto. Il suo esordio tra i professionisti, complice un infortunio di Albertosi, avvenne infatti il 26 novembre 1967, sul difficile campo della Juventus in un clima a dir poco infuocato. Quel giorno la vittoria sfuggì alla Fiorentina solo a dieci minuti dal termine e quando, per un discutibile fallo di Amarildo, l’arbitro Sbardella assegnò il penalty che permise ai bianconeri di portarsi sul 2-2.
Ma se i gigliati sfiorarono l’impresa, altrettanto può dirsi per Superchi. Franco “rischiò” infatti di bagnare il debutto con un rigore parato, dato che riuscì a toccare, ma non purtroppo a trattenere, il tiro di Bercellino. La prodezza sarebbe comunque stata vana, dato che la giacchetta nera, fece ripetere la massima punizione perché l’allenatore Chiappella si trovava in campo. Davvero una pignoleria… che però non servì alla Fiorentina a salvarsi dal pareggio che lo stesso Bercellino ottenne con la ribattuta.
Filippo Luti - museofiorentina.it
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