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BV 1962: Sfuma l’arrivo di Amarildo

Nel febbraio del 1962, emissari viola si misero sulle tracce di un giovane calciatore del Botafogo di cui tutti parlano: si tratta di Amarildo Tavares da Silveira, è un attaccante …

Redazione VN

Nel febbraio del 1962, emissari viola si misero sulle tracce di un giovane calciatore del Botafogo di cui tutti parlano: si tratta di Amarildo Tavares da Silveira, è un attaccante e ha soltanto 23 anni. Ristori e Siliani riescono ad accordarsi con il Club per la cessione del giocatore per la cifra di 185 milioni di cruizeros (circa 280 milioni di vecchie lire) e versano su un istituto di credito un forte acconto - 400.000 dollari - a garanzia dell’acquisto. Contemporaneamente presentano regolare pratica presso la Lega e il Ministero del Commercio Estero. Sul giocatore, già definito il vice-Pelé, piombano altri Club tra cui la Juventus che si accorda anch’essa con il Presidente Azaredo per l’acquisizione del giocatore e si presenta con i 185 milioni di cruizeros in contanti. Nel consueto pasticcio all’italiana che ne consegue, interviene la Federcalcio con un provvedimento urgente che vieta a tutte le squadre italiane - in realtà specifico per dirimere la questione sorta sul caso - di acquisire giocatori stranieri (il mercato domestico si è appena concluso e vi è soltanto una finestra aperta solo per gli stranieri) per non meglio specificate “cause di forza maggiore”. Il 20 luglio del 1962 il Presidente della Fiorentina Enrico Longinotti pur accettando il diktat federale, stigmatizza il comportamento antisportivo del Club torinese. Insomma, siamo alle solite: arroganza, slealtà, tracotanza…

Massimo Cecchi - www.museofiorentina.it