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BV 1961: Troppe coppe in ballo per pensare al campionato

La Fiorentina, reduce dal successo in Coppa delle Coppe contro i Rangers solo otto giorni prima, incontrava – il 4 giugno del 1961 – la Roma al Comunale fiorentino nella …

Redazione VN

La Fiorentina, reduce dal successo in Coppa delle Coppe contro i Rangers solo otto giorni prima, incontrava - il 4 giugno del 1961 - la Roma al Comunale fiorentino nella gara valida per l'ultima giornata di campionato. La squadra giallorossa era reduce dalla vittoria sull'Hibernian che le aveva dato la possibilità di disputare le finali di Coppa delle Città di Fiera contro il Birmingham (in programma in autunno), mentre la stagione della squadra di Hidegkuti sarebbe continuata con la finale di Coppa Italia, in programma a Firenze contro la Lazio sette giorni dopo. I viola, che affrontavano la 43ª gara stagionale (in una delle annate più intense della storia gigliata) si ritrovavano a disputare la nona gara negli ultimi trentadue giorni ed il tecnico gigliato fu obbligato ad operare alcune scelte per poter arrivare alla finale di Coppa Italia nelle migliori condizioni possibili. Sotto questo aspetto l'assente più eccellente fu sicuramente Kurt Hamrin, anche se dobbiamo evidenziare come nella Roma spiccasse l'assenza di Lojacono, sostituito da un giovane di belle speranze che rispondeva al nome di Giancarlo De Sisti, alla sua seconda apparizione in campionato. Ai fini della classifica l'unico motivo per cui potevano valere i due punti in questa partita era legato alla possibilità di arrivare al quinto posto, in quanto sia la Roma che la Fiorentina si trovavano appaiate proprio in quella posizione a quota 37 punti. Alla fine la Roma ebbe la meglio sui viola, nettamente in difficoltà sotto l'aspetto fisico, grazie ad un gol di testa di Menichelli dopo trentacinque minuti del primo tempo, dopo che, per tutta la partita, la squadra di Foni aveva dimostrato di cercare il gol in maniera più convinta. Il pubblico fiorentino, che solo otto giorni prima si era esaltato per il grande successo continentale, salutò abbastanza mestamente (ed anche in maniera un po’ bagnata, considerata la pioggia caduta fino a pochi minuti prima dell'inizio della gara), la squadra viola che cinque giorni prima si era fatta beffare sempre in casa dalla modesta Atalanta con l'identico punteggio. Hidegkuti, a fine gara, ammise di avere fatto fatica a riconoscere la squadra brillante delle settimane precedenti e diede l'appuntamento a tutti alla finale di Coppa Italia per dimostrare che, nonostante l'incredibile tour de force, la voglia di vincere non era ancora sopita.

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