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BV 1961: L’ultima di Miguel

Quando il 19 marzo 1961 l’arbitro Cariani decreta la fine di Fiorentina-Napoli, nessuno immagina di aver assistito all’ultima partita di Miguel Angel Montuori, uno dei giocatori viola più forti e …

Redazione VN

Quando il 19 marzo 1961 l’arbitro Cariani decreta la fine di Fiorentina-Napoli, nessuno immagina di aver assistito all’ultima partita di Miguel Angel Montuori, uno dei giocatori viola più forti e amati di sempre. Niente di particolare è infatti accaduto al capitano che si avvia verso gli spogliatoi con solo un po’ di amarezza addosso per lo 0-0 che complica il tentativo di risalita verso le zone nobili della classifica. Quando però l’indomani il ginocchio destro comincia a dargli fastidio, Montuori capisce di aver sottovalutato uno scontro di gioco che, lì per lì, gli era parso poco significativo. Martedì il dolore è ancora più intenso e il calciatore si reca dal noto ortopedico Oscar Scaglietti il quale ordina una settimana di riposo assoluto. Miguel è dispiaciuto di dover saltare la gara con la Lazio ma per Roma parte ugualmente perché in una galleria del centro, proprio domenica 26, presenta la propria “personale”: 27 quadri frutto delle sue prime esperienze artistiche. Al vernissage riceve i complimenti dei compagni e di alcune autorità ma tornato a Firenze ricominciano i guai. Anche per le successive gare deve infatti dare forfait e quando invece il 19 aprile scende in campo a Perugia per il campionato “De Martino” (campionato riserve) una maledetta pallonata lo colpisce alla testa procurandogli gravi lesioni interne. Per l’asso 28enne è la fine della carriera e l’inizio di un calvario fatto di numerosi interventi chirurgici (per disturbi alla vista ma non solo). Montuori proverà più volte a tornare alla vita serena di un tempo ma oltre ai problemi patologici che ogni tanto riaffioreranno, dovrà affrontare pure quelli economici. Questi, però, non lo coglieranno isolato in più di un'occasione. La testimonianza più alta dell'affetto che Miguel aveva saputo guadagnarsi arriverà nel 1988 quando i suoi ex compagni, in occasione di una rimpatriata, lo sorpresero e commossero regalandogli una casa completamente arredata nella sua e nostra amata Firenze.

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