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BV 1961: Battaglia all’Hampden Park

Albertosi della Fiorentina, David del Milan, Pavinato del Bologna, Zaglio dell’Internazionale, Charles della Juventus, Colombo dell’Atalanta, Hamrin della Fiorentina, Maschio dell’Atalanta, Hitchens dell’Internazionale, Law del Torino,...

Redazione VN

Albertosi della Fiorentina, David del Milan, Pavinato del Bologna, Zaglio dell’Internazionale, Charles della Juventus, Colombo dell’Atalanta, Hamrin della Fiorentina, Maschio dell’Atalanta, Hitchens dell’Internazionale, Law del Torino, Petris della Fiorentina. Non è una formazione frutto dei sogni di un tifoso durante il calciomercato: è quella messa in campo dal selezionatore Alfredo Foni per la gara di Glasgow tra la Rappresentativa di lega scozzese e quella italiana, quest’ultima per la seconda volta in campo. Come sempre capita in terra scozzese, la battaglia è resa aspra non soltanto dalla contesa, ma anche dall’urlo dei 90.000 entusiasti spettatori che spingono con i loro incessanti cori i giocatori della propria lega. Dei tre viola in campo, quello nella serata migliore si rivela sicuramente il giovane Albertosi - all’epoca appena ventunenne - che sciorina una serie di parate e una sicurezza tra i pali degna di un veterano. Dopo le prime sfuriate dei padroni di casa, l’Italia passa con Hitchens alla mezzora, che insacca in seguito ad una bella combinazione tra Hamrin e Maschio. La rete fa vacillare gli scozzesi che rischiano di subire il raddoppio subito dopo per merito di Petris il cui tiro colpisce la traversa. L’ingresso nella ripresa di Janich al posto di Charles e di Nielsen al posto di Zaglio (entrambi i giocatori subentrati giocano nel Bologna) non cambia la fisionomia della partita con gli scozzesi che attaccano veementemente e gli ”azzurri” che cercano di sfruttare il maggiore tasso tecnico. Un errore di Maschio e uno di Hamrin per il possibile raddoppio, sono da preludio al pareggio di Brand che, solo davanti al nostro Enrico, realizza con facilità. L’1-1 finale accontenta tutti: i giocatori e gli infreddoliti spettatori che lasciano gli spalti applaudendo le due squadre.

Massimo Cecchi - museofiorentina.it