statistiche

BV 1960: Benedicto Antonio Angeli al debutto

Se anche il veterano Giuseppe Chiappella si mette gli scarpini per giocare vuol proprio dire che l’occasione è importante: e quel pomeriggio del 13 ottobre 1960 l’attesa e la curiosità …

Redazione VN

Se anche il veterano Giuseppe Chiappella si mette gli scarpini per giocare vuol proprio dire che l’occasione è importante: e quel pomeriggio del 13 ottobre 1960 l’attesa e la curiosità di ben 15.000 tifosi viola sono l’occasione. Timido, quasi spaventato da tanto interesse per lui, il brasiliano Benedicto Antônio Angeli detto semplicemente Antoninho, è sommerso da un caloroso boato di approvazione e d’incoraggiamento non appena mette la testa fuori da tunnel degli spogliatoi. Si tratta di una semplice amichevole contro l’Empoli - formazione di Serie D - ma il tecnico Czeizler, sicuramente per agevolare la manovra di centrocampo favorendo l’inserimento del brasiliano, chiede al saggio Beppe Chiappella di mettersi al centro arretrato del campo per dirigere la rotazione della palla dando impulso agli inserimenti di Kurt Hamrin e di Miguel Montuori.

Antoninho, dal canto suo, ci mette poco tempo a incendiare la fantasia dei tifosi: trascorsi due minuti serve un pallone d’oro all’argentino che chiede soltanto di essere spinto in rete e, quattro minuti più tardi, incorna personalmente di testa per il 2-0.

Per i quindicimila del comunale l’incontro può essere considerato già concluso: gli orfani di Lojacono e i delusi della vicenda Rinaldini hanno già trovato l’idolo che riempirà le loro sognanti serate prima di ogni incontro della Fiorentina. Proviene dal Botafogo, ha appena ventuno anni e quel giusto distacco paulista quando tocca la palla.

Il resto dell’incontro è una galoppata di allenamento: otto in tutto le reti viola (doppietta di Hamrin, tripletta del giovane Corbi e Milan) e secondo boato per Antoninho nella ripresa quando esce dagli spogliatoi in abiti borghesi dopo la sostituzione avvenuta al termine della prima frazione di gioco. I tifosi si accalcano talmente da invadere il campo per correre da lui cercando di ottenere un autografo.

L’inizio per lo stranito brasiliano è quindi promettente e le prossime gare indicheranno a Czeizler e al subentrante Hidegkuti se tanto iniziale entusiasmo sia giustificato.

Massimo Cecchi - Museofiorentina.it