Si gioca sul neutro di Livorno Roma - Fiorentina la quindicesima giornata del girone di andata del campionato 1957-58. Il campo dei giallorossi era stato squalificato in seguito agli incidenti avvenuti il 4 gennaio durante l’incontro Roma - Alessandria. La gara era terminata uno a uno sul terreno di gioco ma fu modificato dal Giudice Sportivo in un due a zero a tavolino per l’Alessandria per l’invasione di campo dei tifosi giallorossi. In quella stagione la Fiorentina è la squadra che sembra potersi giocare lo scudetto con i rossoneri del Milan. Lo fa a suon di goal se è vero com’è vero che nelle quattordici giornate precedenti ha realizzato la bellezza di cinquanta reti, quasi 3.6 goal a partita. Alla fine del campionato sarà quello viola l’attacco record, ma niente scudetto. Tutto ciò a dispetto del fatto che anche il reparto difensivo di quell’anno fosse di gran qualità potendo contare su Sarti, Robotti, Castelletti (terzetto diverse volte schierato nelle rappresentative azzurre) Cervato e Orzan. Tra i pali quel giorno esordisce però Enrico Albertosi, nato a Pontremoli nel 1939 e perciò appena diciannovenne. Non è esagerato parlare di un ragazzo perché esordire a diciotto anni in un ruolo tradizionalmente occupato da giocatori “maturi”, è fatto che autorizza pienamente l’utilizzo del termine. In quella partita Il giovane Albertosi mantiene inviolata la porta e nel prosieguo della stagione collezionerà altre quattro presenze. Ma per altri quattro campionati sarà solamente la “riserva” di Sarti, per diventare poi uno dei migliori portieri della storia viola e dell’intero calcio nazionale.
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BV 1959: Una ragazzino che farà strada…
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Alessandro Coppini - museofiorentina.it
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