Il secondo giorno del mese di giugno del 1959 arriva al Comunale fiorentino la Roma per disputare la penultima giornata del torneo. Dopo lo scudetto del 1956, i viola sembrano colti dalla maledizione del secondo posto. Giocano, segnano ma non riescono a cucirsi nuovamente lo scudetto sulle maglie. In quella stagione è il Milan l’avversario con il quale contendersi il titolo in un testa a testa a tratti entusiasmante e pieno di suspense. Rossoneri campioni di inverno ma con una sola lunghezza di vantaggio sui gigliati. Poi un’altalena di posizioni ma sempre sul filo del punto di distacco. La svolta è probabilmente la sconfitta interna della Fiorentina nella partita interna con la Spal, che porta nuovamente il Milan in testa ancora con un punto di vantaggio in anni nei quali (è bene ricordarlo) la vittoria ne vale due rappresentando quindi un piccolo patrimonio che diventerà un tesoro di tre punti proprio alla vigilia dello scontro tra viola e giallorossi. Non resta che vincere e le premesse ci sono tutte: prima della gara con la Roma l’attacco dei gigliati aveva segnato la bellezza di novantuno goal in trentuno partite cioè una media di 2,9 a gara! Ma quel 2 giugno l’attacco (con l’attenuante dell’assenza che dura da qualche gara di Montuori) produce solo una rete di Hamrin, alla sua prima stupenda stagione in viola. Pareggia Tasso per i giallorossi e si rende concreto l’uno a uno finale. Milan, vittorioso a Udine, a quattro punti: addio sogni di gloria!
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BV 1959: Addio sogni di gloria nonostante l’attacco
Il secondo giorno del mese di giugno del 1959 arriva al Comunale fiorentino la Roma per disputare la penultima giornata del torneo
Alessandro Coppini - MuseoFiorentina.it
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