Si disputa a Padova l’ottava giornata di andata del campionato 1958-59. Dopo lo scudetto del 1956, la Fiorentina ha collezionato ben due secondi posti consecutivi ed è ormai stabilmente tra le grandi del torneo. L’allenatore Lajos Czeizler sfrutta al massimo le qualità offensive di uomini come Petris, Lojacono, Montuori e del neo-arrivato Kurt Hamrin. Prima della trasferta in veneto la squadra viola ha segnato diciannove goal in sette partite ed è naturalmente favorita, ma non favoritissima. Ha, infatti, di fronte una squadra plasmata negli anni da Nereo Rocco, squadra che l’anno prima si era classificata terza dietro ai viola, grazie anche ai goal proprio di Hamrin. L’agilissimo attaccante era risultato perfetto per sfruttare i contropiede, l’arma migliore dei bianco scudati. Per lunghi tratti della partita, infatti, il Padova si chiudeva in difesa grazie a quello che fu poi definito da tutti “catenaccio”. E la partita del 16 novembre 1958 non fece eccezione. Protetto dai vari Blason, Scagnellato, Pison , Zannier , Boscolo, il portiere Pin cede solo a Chiappella in avvio di gara. I viola tentano il raddoppio ma si espongono al già citato contropiede che permette a Zannier di pareggiare i conti proprio all'ultimo minuto su azione di calcio d'angolo. Uno a uno il risultato finale. Se si pensa che l’attacco viola riuscirà a segnare complessivamente novantacinque reti (record di sempre per i gigliati), potrebbe sembrare strano. Se ci si sofferma però su una delle indicazioni pre-partita che si racconta Nereo Rocco fosse solito dare ai propri giocatori (“Colpite qualsiasi cosa si muova sull’erba: se è il pallone tanto meglio!”) allora tutto è più comprensibile!
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BV 1958: L’attacco migliore di sempre imbrigliato dal catenaccio
Si disputa a Padova l’ottava giornata di andata del campionato 1958-59. Dopo lo scudetto del 1956, la Fiorentina ha collezionato ben due secondi posti consecutivi ed è ormai stabilmente tra …
Alessandro Coppini - museofiorentina.it
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