La stagione che si sta avviando verso la conclusione è, per la Fiorentina, quella dell’assestamento in attesa di fare il definitivo salto qualitativo verso il primo scudetto. La crescita e la maturazione di tanti giovani oggi sicuri dei propri mezzi consente di iniziare a pianificare il mercato del volo con l’acquisto di Julinho e Montuori. In questo clima, e a sole tre giornate dal temine del campionato, i viola ospitano i brasiliani del Fluminense, importante formazione di Rio de Janeiro che lotta per il predominio cittadino contro il Vasco de Gama, il Botafogo e il Flamengo. Il 2 giugno del 1955 i fortunati spettatori del comunale fiorentino vedono sfilare, in una prestigiosa amichevole, campioni affermati come Valdir Pereira - il famoso Didi -, João Carlos Batista Pinheiro, e Waldo Machado da Silva. Il tecnico viola Bernardini schiera inizialmente la miglior formazione - ad eccezione di Sergio Cervato - optando poi per un saggio turnover allo scopo di concedere a tutti l’esperienza di un importante match internazionale. Nella prima frazione di gioco è la Fiorentina che domina l’incontro con svariate occasioni da rete fallite di poco o neutralizzate dall’ottimo portiere dei brasiliani: Caetano da Silva detto Veludo. Come spesso accade in queste circostanze è però la formazione che difende ad andare in vantaggio in contropiede: è Carlos a battere Costagliola al 37’. La ripresa vede in campo molte seconde linee viola: entrano Sarti, Scaramucci, Bizzarri, Prini e Guido Gratton che, dopo appena due minuti, pareggia con una travolgente azione individuale. Saranno Waldo al 69’ e Pinheiro con un contestato rigore tre minuti più tardi, a fissare il risultato finale sull’1-3. Le squadre escono tra gli applausi dei diecimila spettatori: domenica sarà il Torino ad affrontare in campionato i gigliati.
statistiche
BV 1955: La samba di Rio de Janeiro al Comunale
La stagione che si sta avviando verso la conclusione è, per la Fiorentina, quella dell’assestamento in attesa di fare il definitivo salto qualitativo verso il primo scudetto. La crescita e …
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