L’avvio del campionato 1954/55 è stato assai positivo per la nostra Fiorentina: una sola sconfitta - contro la Lazio a Roma - nelle prime otto gare ha proiettato la squadra gigliata in seconda posizione alle spalle del fortissimo Milan che con sette vittorie e un solo pareggio vola ad un ritmo insostenibile per gli avversari. L’occasione di avvicinarsi ai rossoneri capita alla Fiorentina il 14 novembre del 1954 quando, al Comunale, è in programma proprio lo scontro diretto contro gli uomini dell’ungherese Béla Guttmann. Si tratta della prima prova di maturità. Bernardini schiera la formazione tipo con la rocciosa difesa a guardia di Costagliola e il Professor Gunnar Gren a ricamare geometrie per Virgili e Bizzarri. Il Milan è una corazzata: Buffon, Silvestri, Zagatti, Liedholm, Maldini, Bergamaschi, Soerensen, Ricagni, Nordhal, Schiaffino e Frignani.
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BV 1954: Severa ma utile lezione
L’avvio del campionato 1954/55 è stato assai positivo per la nostra Fiorentina: una sola sconfitta – contro la Lazio a Roma – nelle prime otto gare ha proiettato la squadra …
I rossoneri, assorbita senza difficoltà la sfuriata iniziale viola, passano al 25’ con Pepe Schiaffino che di testa approfitta di un malinteso tra Costagliola e Cervato. Un minuto prima del riposo il Milan raddoppia: attraverso una fitta rete di passaggi in triangolazione, Nordhal riesce a fulminare Nardino da pochi passi. L’incontro è in pratica già finito. La ripresa offre ancora belle azioni rossonere e quella famosa rovesciata di Ardico Magnini - da lui stesso più volte rammentata - che colpisce involontariamente Amleto Frignani al viso portandogli via tre incisivi. Lo stesso Ardico, al termine della gara, si precipiterà in infermeria per avere notizie dell’avversario dimostrando così quella lealtà sportiva che lo accompagnerà per tutta la sua carriera.
L’incontro dominato dal Milan finisce quindi 0-2 tra le cavalleresche strette di mano dei contendenti, i complimenti a Costagliola da parte di Juan Alberto Schiaffino per una bella parata - un onore visto che arrivano da uno dei migliori giocatori di tutti i tempi - e i lunghi, scroscianti applausi ai vincitori da parte degli oltre sessantamila appassionati viola. Sono tutti segnali che la lezione è stata dura ma efficace, che la maturità è arrivata e che lo scudetto sta arrivando.
Massimo Cecchi - museofiorentina.it
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