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BV 1943: Nasce un grande giocatore e un grande uomo

Giancarlo De Sisti nasce oggi a Roma nel 1943 e nella squadra della capitale cresce come calciatore, esordendo quando non aveva ancora compiuto diciotto anni. Per corporatura e modo di …

Redazione VN

Giancarlo De Sisti nasce oggi a Roma nel 1943 e nella squadra della capitale cresce come calciatore, esordendo quando non aveva ancora compiuto diciotto anni. Per corporatura e modo di giocare si guadagna sin da ragazzino il soprannome di “Picchio”, soprannome che non lo lascerà più. Nell’estate del 1965, a ventidue anni, è acquistato dalla Fiorentina per 200 milioni e il passaggio in giallorosso di Benaglia. Resta in viola fino al 1974 collezionando 256 presenze e 28 reti in serie A. Con i viola vince lo scudetto del 1968-69, una Mitropa Cup e una Coppa Italia nel 1966. Tornerà poi a Roma, dove giocherà altri cinque anni. Anche in azzurro numeri da campione: ventinove presenze e quattro goal con un titolo di Campione d’Europa nel 1968 e di vice campione del mondo nel 1970 in Messico. Come giocatore ha avuto un’enorme intelligenza calcistica ed era un numero dieci completo perché forte sia in interdizione sia nella fase d’impostazione. Il suo modo di giocare appariva semplice perché già prima di ricevere il pallone sapeva dove e come passarlo. In apparenza un carattere mite che aveva però un grande ascendente sui compagni, tanto che sia alla Fiorentina sia alla Roma è stato a lungo capitano. Torna a Firenze nel 1981 per fare l’allenatore. Prende le redini a stagione già iniziata ma la sua mano si vede sin da subito. È però il campionato 1981-82 che lo consacra come allenatore moderno e propenso al bel gioco. Lo scudetto svanisce all’ultima giornata ma le basi son gettate. Nell’83-84 la squadra gioca il più bel calcio d’Italia (straordinaria l’intuizione di Massaro numero 5 davanti alla difesa e libero di sfruttare la sua ininterrotta corsa) con elogi pubblici addirittura di avversari del calibro di Boniek e Platini. Nell’agosto del 1984 è operato d’urgenza al cervello, guarendo poi completamente. Fu quel grave episodio a interrompere la sua carriera di allenatore a Firenze ma non il suo legame con la città. In molte occasioni ci torna e incontra vecchi compagni e tifosi, confermando in quelle giornate qualità umane pari a quelle calcistiche.

Alessandro Coppini - museofiorentina.it