Nella stagione 1940/41 la Fiorentina gioca con il "sistema", autentica novità per il calcio italiano, introdotto in Inghilterra da Herbert Chapman, manager dell'Arsenal. Il "sistema" prevede marcature ad uomo, i terzini sull'ala e centrocampo a quadrilatero. L'allenatore Giuseppe Galluzzi adotta quel metodo, la squadra è giovane e da spettacolo su tutti i campi (due reti di media a partita). Il portiere è Luigi Griffanti, i due terzini sono Zeffiro Furiassi e Carlino Piccardi (ragazzo di campo di Marte), il centromediano Giuseppe Bigogno; il quadrilatero è formato da Giacinto Ellena e Matteo Ernesto Poggi Poggi, Ferruccio Valcareggi e Giuseppe Baldini mezze ali, Romeo Menti formidabile ala destra: quella Fiorentina con il "sistema" alla Galluzzi, fu denominata dai giornali dell'epoca "la bella Fiorentina".
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BV 1941: La “bella Fiorentina” stritola i bianconeri
Nella stagione 1940/41 la Fiorentina gioca con il “sistema”, autentica novità per il calcio italiano, introdotto in Inghilterra da Herbert Chapman, manager dell’Arsenal. Il “sistema” prevede marcature ad uomo, i...
Quel pomeriggio del 4 maggio 1941, al Giovanni Berta arriva l’odiata Juventus che si trova al quarto posto in classifica proprio a pari merito con i gigliati a quota 32 punti: un’eventuale vittoria spalancherebbe le porte della Coppa Mitropa. La stagione bianconera è funestata - proprio ad inizio annata - dalla improvvisa e prematura scomparsa del proprio allenatore, Umberto Caligaris, già Campione del Mondo da giocatore nel 1934 con la Nazionale italiana e al suo posto siede Federico Munerati all’epoca appena quarantenne. I viola - scesi in campo con Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Penzo e Morisco - passano al 21’ grazie ad un rigore realizzato da Menti e trascorrono tutto il resto della prima frazione di gioco a rintuzzare i tentativi di rimonta bianconera. La ripresa è una sinfonia viola guidata da Dante Di Benedetti, classe 1916, che realizza una tripletta nel giro di diciotto minuti annichilendo il numero uno ospite Cesare Goffi. Prima della trionfale chiusura c’è tempo per l’arrotondamento di Pasquale Morisco che porta a cinque le reti viola e sigilla un punteggio dalle proporzioni storiche.
A quattro minuti dal termine. L’arbitro Coletti decreta un calcio di rigore per gli ospiti a seguito di un fallo di Bigogno su Borel: dal dischetto va proprio Felice, fratello minore dell’ex viola Aldo Giuseppe, ma il suo tiro è respinto dal palo.
L’incontro termina quindi 5-0 lasciando negli occhi dei diecimila spettatori presenti infreddoliti per la giornata umida il ricordo di una partita indimenticabile.
Patrizia Iannicelli - museofiorentina.it
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