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BV 1934: Quella straordinaria amichevole

Oggi, 13 maggio nel 1934, la Fiorentina affronta al Giovanni Berta i leoni d’Inghilterra; vengono chiamati “I Maestri”. Si vantano di aver ideato il gioco del football e, sdegnosamente, non …

Redazione VN

Oggi, 13 maggio nel 1934, la Fiorentina affronta al Giovanni Berta i leoni d'Inghilterra; vengono chiamati “I Maestri”. Si vantano di aver ideato il gioco del football e, sdegnosamente, non partecipano con le loro formazioni alle competizioni internazionali. Troppa la superiorità, troppa la differenza di lignaggio. Sono dei professionisti; tutti gli altri, nell'intero globo terrestre, sono degli amatori. L'avversario odierno, il Manchester City, è uno dei Club britannici più titolati; è campione in carica della Coppa d'Inghilterra ed allinea tra le Sue fila diversi tra i giocatori più importanti della Nazione. Gli azzurri di Pozzo al completo, in eleganti abiti civili, assistono da bordo campo all'incontro tra la giovane Fiorentina ed i leoni di Sua Maestà.

La foga, la velocità, l'agonismo e la tecnica albionica si scontrano immediatamente con la verve viola, oggi esaltata dal nome di Vinicio Viani, giovane attaccante di nemmeno ventuno anni con la pesante eredità sulle spalle di Pedro Petrone e che, in poco più di trenta minuti riesce a trafiggere due volte Swift. Gli inglesi reagiscono ed accorciano le distanze con Percival prima della fine del tempo. Nella ripresa l'orgoglio d'oltremanica porta la squadra ospite, in un susseguirsi di capovolgimenti di fronte e di azioni ben condotte da una parte e dall'altra, al sospirato pareggio grazie a Heale. La terza rete viola ad opera di Scagliotti, merita il racconto di Pier Luigi Tagiuri: “Una serie di passaggi lunghi, ben dosati di Bigogno a Nehadoma, di Nehadoma a Viani, di Viani a Prendato: e la centrata dell'ala destra ripresa da Scagliotti e messa in rete con un folgorante tiro a mezza altezza”. Cinzio ha 23 anni e, anche Lui come Viani, è al primo anno a Firenze. Siamo a quindici dalla chiusura, ma l'incontro è già terminato. La rete di Barkas che statisticamente vale il pareggio, ottenuta a pochi minuti dal termine, non cambia la sostanza: la Fiorentina ha fatto vedere agli azzurri presenti che niente è impossibile, che anche i “Maestri” possono essere messi sotto con volontà ed abnegazione. Gli abiti borghesi dei nazionali si confondono, alla fine, con le maglie sudate dei giovani viola, festeggiati e complimentati a lungo anche da scroscianti applausi della folla presente.

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