Approfittando della sosta natalizia, il 30 dicembre del 1928, il marchese Ridolfi organizza sul campo di Via Bellini un’amichevole di assoluto prestigio contro l’Újpesti Torna Egylet. La Fiorentina è reduce da quattro sconfitte consecutive nel campionato di Divisione Nazionale, non gioca malissimo come indicano i passivi subiti, ma l’inesperienza nei confronti degli squadroni storici del Nord ed un pizzico di sfortuna, fanno centellinare le soddisfazioni ai tifosi biancorossi; l’arrivo della corazzata ungherese viene accolto come un salvifico diversivo, un’occasione più unica che rara per confrontarsi con i maestri del Calcio dell’epoca (gli inglesi inventarono il calcio moderno, ma la loro sbandierata superiorità tecnica rimase sempre a livello teorico...).
statistiche
BV 1928: Una lezione di calcio
Il Battito Viola di oggi
I biancoviola magiari schierano il back Fogl III, inamovibile terzino sinistro della nazionale danubiana, più altri ‘assi’ sparsi tra la linea mediana ed il quintetto d’attacco; la tattica del trainer Bányai non prevede di ‘aggredire gli spazi’, i palloni devono sempre essere indirizzati sul piede del compagno libero più vicino, dando vita a trame veloci ed organizzate. I biancorossi di Csapkay sono gravati dalla presenza di alcune riserve e, come se non bastasse, sono costretti a rinunciare a Baccani e Meucci, usciti per infortunio già nel primo tempo; la squadra fiorentina non può che affondare lentamente sul fangoso terreno di casa. Alla fine, tre gol per tempo definiscono il punteggio tennistico a favore degli ospiti; il numerosissimo pubblico accorso nonostante il freddo e la pioggia, applaude con calore i vincitori ma non risparmia critiche alla propria squadra, colpevole di essere scesa in campo con piglio poco aggressivo.
Curioso notare come questa partita rappresenti per Firenze il suo primo ‘assaggio di viola’...
Massimo Milani - museofiorentina.it
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