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Battito Viola: Due eventi da ricordare

15 APRILE 1989: La tragedia dell’Hillsborough In memory of the 96 men, women and children who tragically died and the countless people whose lives were changed forever. F.A. Cup Semi-Final. …

Redazione VN

15 APRILE 1989: La tragedia dell’Hillsborough

In memory of the 96 men, women and children who tragically died and the countless people whose lives were changed forever.

F.A. Cup Semi-Final. Liverpool v Nottingham Forest.

15th April 1989.

You’ll never walk alone

15 APRILE 1956: I verdi fanno viola i rossoneri

Oltre 75.000 spettatori entusiasti assistono dalle tribune del Comunale di Firenze, il 15 di aprile del 1956, alla virtuale conquista dello scudetto da parte della Fiorentina. In campo scendono formalmente due squadre, ma sostanzialmente ne esiste una sola per tutti i novanta minuti, tanto è il divario di organizzazione, tattica e, in molti elementi, tecnica tra i giocatori delle due formazioni. Il tecnico Bernardini schiera Alberto Orzan in luogo di Francesco Rosetta infortunato e parte all’attacco del Milan di Juan Alberto Schiaffino e Nils Liedholm che insegue i gigliati in classifica a nove lunghezze e che ha l’ultima possibilità per ridurre le distanze e sperare, con una vittoria, nel miracolo del recupero. Dopo le prime schermaglie i viola - oggi in scaramantica maglia verde e pantaloncini neri - passano poco oltre il quarto d’ora con Maurilio Prini che batte Lorenzo Buffon con un preciso tiro su imbeccata di Giuseppe Virgili. Il Milan tenta di reagire: l’arbitro Orlandini annulla il pareggio di Schiaffino per un precedente fallo di Sarti proprio sull’attaccante oriundo. È ancora la Fiorentina quindi che passa prima del riposo con Virgili, abile a rubare palla a Franco Pedroni nella “terra di nessuno” e scaricare violentemente a rete alle spalle dell’incolpevole numero uno milanista. La ripresa, realizzata ancora da Virgili la terza segnatura, è accademia: il Milan è annientato da tanta superiorità e la Fiorentina, sportivamente e come si conviene ai Grandi, non infierisce sui Campioni rossoneri, attendendo il fischio finale fallendo - volutamente per evitare umiliazioni ai nobili avversari - occasioni da rete in sequenza con Montuori, Virgili e Julinho. I Campioni d’Italia in carica si inchinano ai nuovi padroni del football italiano: mai una squadra capolista aveva accumulato undici punti di vantaggio sulla seconda dopo ventisette incontri disputati. Il primo folgorante tricolore viola è servito.