Sicuramente il pareggio per uno a uno sarebbe stato un premio eccessivo per la condotta di gara della Fiorentina: ma quando all’ultimo minuto una squadra si vede inspiegabilmente annullare da un assistente di gara una rete che l’arbitro considera buona, è normale che i tifosi si sentano defraudati. È il 7 marzo del 2000: si disputa al Mestalla di Valencia la gara di ritorno tra i padroni di casa e la Fiorentina valida per il gruppo B di Champions League. Un pareggio sarebbe ideale per la banda di Trapattoni perché consentirebbe di affrontare con maggiore serenità le due successive, la prima delle quali contro i terribili inglesi del Manchester United. Il debuttante in questa competizione Pino Taglialatela - sostituto di Francesco Toldo - se la cava tutto sommato bene, ma al minuto trentacinque capitola per una rete di Ilie. Nella ripresa il Trap cambia Heinrich e Mijatović con Amoroso e Balbo ma la situazione peggiora con la squadra schiacciata a difendersi e incapace di proporre proprie trame offensive che impensieriscano la retroguardia dei padroni di casa. Due traverse di Lopez salvano la baracca sino al novantesimo. Proprio allo scadere una punizione calciata da Rui Costa trafigge il portiere Canizares e, mentre l’arbitro Krug non sembra abbia nulla da eccepire, un fiscale assistente, vede un fuorigioco di un viola annullando il pareggio. Nel convulso finale che ne segue, Mendieta, al 94’ realizza il rigore del 2-0 finale. La squadra viola esce dal campo schiumante di rabbia per l’ingiustizia subita e consapevole del difficile cammino che adesso l’aspetta per approdare ai quarti.
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Battito viola 2000: Scandaloso al Mestalla
Sicuramente il pareggio per uno a uno sarebbe stato un premio eccessivo per la condotta di gara della Fiorentina: ma quando all’ultimo minuto una squadra si vede inspiegabilmente annullare da …
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