L'Inter di Trapattoni arrivava a Firenze imbattuta e fresca del titolo di Campione d'Inverno conquistato con una giornata d'anticipo. La Fiorentina, guidata da Eriksson, invece, giungeva all'ultima giornata del girone d'andata con il misero bottino di due punti nelle ultime tre gare e con una situazione di classifica abbastanza anonima, ma che sarebbe potuta diventare preoccupante nel caso in cui la squadra viola non avesse colto il successo contro i nerazzurri, i quali non avevano ancora conosciuto alcuna sconfitta in quel campionato.L'Inter affrontò la trasferta di Firenze con tutti gli effettivi a disposizione, mentre Eriksson dovette rinunciare all'infortunato Carobbi, al posto del quale schierò Mattei. La gara ebbe il suo primo sussulto dopo appena tredici minuti, quando l'arbitro Agnolin concesse un rigore all'Inter per un inesistente intervento falloso di Hysen su Serena. Dagli undici metri Matthaeus portò in vantaggio i nerazzurri. I viola non si persero d'animo e si buttarono subito all'attacco, grazie anche ad un buon centrocampo orchestrato da Dunga e Cucchi, il quale colse, da fuori area, una traversa al 29° minuto. Gli sforzi dei viola vennero coronati pochi minuti dopo da Baggio al termine di un'azione caratterizzata dai rimpalli. Nella ripresa, dopo soli sette minuti, l'ex nerazzurro Cucchi portò in vantaggio i viola, riuscendo, così, a ribaltare totalmente lo svantaggio iniziale. La capolista, però, rialzava subito la testa, ovvero proprio la parte del corpo con cui Serena realizzò una doppietta negli immediati minuti successivi, al punto che l'Inter era riuscita a riportarsi in vantaggio per 3-2 dopo dodici minuti di gioco nella ripresa. Ma le sorprese non erano certo finite. Ci pensò Borgonovo, con due reti da attaccante puro a riportare la Fiorentina in vantaggio a cinque minuti dal termine. I gol finali del gemello di Baggio regalarono ai viola un'importante vittoria ed, al contempo, risultarono essenziali per la prima sconfitta in campionato dell'Inter, che uscì dal Comunale fiorentino con lo stesso passivo, ovvero 4-3, col quale aveva perso sempre contri i gigliati quattro mesi prima in Coppa Italia a Piacenza.
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