Il 22 gennaio 1978, per l’ultima di andata, la Fiorentina è attesa al Ferraris dal Genoa. L’incontro non è di cartello. Il Grifone, che pure aveva goduto del primato solitario alla IV giornata (evento unico nella storia rossoblu dal dopoguerra a oggi) naviga ormai ai margini della zona retrocessione, nelle cui acque torbide troviamo invischiati i viola, terzultimi nonostante i benefici effetti della cura Mazzoni. Nessuno può permettersi passi falsi, ma dopo neanche un quarto d’ora i padroni di casa perdono il terzino Maggioni. Subito riassestatosi, il Grifone si mostra vivace e impensierisce i toscani con spunti in velocità. Al 26’ Galdiolo sventa in angolo una minaccia ma proprio dal corner nasce l’1-0: calcia Ghetti, la difesa respinge corto e lo stesso genovese rimette nel mucchio dal quale spunta la testa di Rizzo che onora la legge dell’ex. Durante l’azione Ghetti rimane però infortunato e pochi minuti dopo la malasorte colpisce pure l’altro protagonista del vantaggio. Agevolata da due avversari a mezzo servizio (Maggioni ha sfruttato l’unica sostituzione consentita) la Fiorentina assedia il fortino genoano che capitola al 62’ quando Sella corregge di testa un’incornata di Rossinelli. Il pari è prezioso ma i gigliati hanno il dovere di provarci ancora e spingono costringendo il Genoa a ripiegare perfino con Pruzzo. Proprio quest’ultimo, dopo aver strappato e difeso un pallone, innesca il contropiede col quale Damiani si procura e realizza un pesantissimo penalty. A niente, se non a rischiare di incassare il terzo gol, servono gli ultimi 15 minuti.
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Battito viola 1978: Notte fonda al giro di boa
Il 22 gennaio 1978, per l’ultima di andata, la Fiorentina è attesa al Ferraris dal Genoa. L’incontro non è di cartello. Il Grifone, che pure aveva goduto del primato solitario …
Sulla Firenze calcistica è calata l’oscurità. L’incubo, lungo e snervante, finirà solo nella famosa e drammatica gara di ritorno quando, quasi per incanto, giungerà via radio la notizia della salvifica rete di Sant’Alessandro Scanziani.
Filippo Luti
Il 22 gennaio 1978, per l’ultima di andata, la Fiorentina è attesa al Ferraris dal Genoa. L’incontro non è di cartello. Il Grifone, che pure aveva goduto del primato solitario alla IV giornata (evento unico nella storia rossoblu dal dopoguerra a oggi) naviga ormai ai margini della zona retrocessione, nelle cui acque torbide troviamo invischiati i viola, terzultimi nonostante i benefici effetti della cura Mazzoni. Nessuno può permettersi passi falsi, ma dopo neanche un quarto d’ora i padroni di casa perdono il terzino Maggioni. Subito riassestatosi, il Grifone si mostra vivace e impensierisce i toscani con spunti in velocità. Al 26’ Galdiolo sventa in angolo una minaccia ma proprio dal corner nasce l’1-0: calcia Ghetti, la difesa respinge corto e lo stesso genovese rimette nel mucchio dal quale spunta la testa di Rizzo che onora la legge dell’ex. Durante l’azione Ghetti rimane però infortunato e pochi minuti dopo la malasorte colpisce pure l’altro protagonista del vantaggio. Agevolata da due avversari a mezzo servizio (Maggioni ha sfruttato l’unica sostituzione consentita) la Fiorentina assedia il fortino genoano che capitola al 62’ quando Sella corregge di testa un’incornata di Rossinelli. Il pari è prezioso ma i gigliati hanno il dovere di provarci ancora e spingono costringendo il Genoa a ripiegare perfino con Pruzzo. Proprio quest’ultimo, dopo aver strappato e difeso un pallone, innesca il contropiede col quale Damiani si procura e realizza un pesantissimo penalty. A niente, se non a rischiare di incassare il terzo gol, servono gli ultimi 15 minuti.
Sulla Firenze calcistica è calata l’oscurità. L’incubo, lungo e snervante, finirà solo nella famosa e drammatica gara di ritorno quando, quasi per incanto, giungerà via radio la notizia della salvifica rete di Sant’Alessandro Scanziani.
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